Erba

Via Mameli: 10 famiglie devono lasciare le case popolari

Admin Altreforme 26 Luglio 2014

Cronaca, Erba

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Case Aler via Mameli Erba luglio 2014 (2)

ERBA  – I tecnici comunali hanno rilevato problematiche legate alla sicurezza degli impianti, ma anche possibili criticità inerenti la consistenza statica degli edifici di via Mameli a Erba. Le famiglie che vivono nelle case popolari stanno vivendo giorni difficili, in attesa di conoscere il loro destino.

L’Amministrazione comunale, infatti, ha messo in allerta gli abitanti. Le case necessitano di un intervento: potrebbe trattarsi di una ristrutturazione, ma non è escluso nemmeno l’abbattimento e la successiva ricostruzione. Le 10 famiglie che vivono lì, quindi, dovranno lasciare le proprie abitazioni.

“L’Amministrazione comunale si è attivata per salvaguardare la sicurezza dei residenti dei condomini di via Mameli – si legge in un comunicato diramato dal Comune – Attualmente 4 dei 14 appartamenti sono disabitati, 2 sono in proprietà e i restanti sono assegnati a inquilini con gestione, anche delle attività di manutenzione, affidata ad Aler. Sono state conseguentemente avviate, in accordo con Aler, le necessarie verifiche che sono in corso di completamento”.

Case Aler via Mameli Erba luglio 2014

Il settore Servizi sociali, l’assessore Nicola Antonicelli e i tecnici comunali hanno incontrato due volte i residenti di via Mameli. “Alle famiglie è stata esposta la situazione evidenziando che ogni nucleo avrebbe avuto un’altra abitazione dove trasferirsi in via provvisoria o, se preferito, in via definitiva, sia nell’ipotesi di interventi di riqualificazione, sia nell’ipotesi estrema di ricostruzione degli edifici”.

Le case, quindi, in ogni caso, sono da abbandonare.

“Nessuna decisione sulla tipologia di intervento da eseguire, invece, è stata ancora assunta – precisano dal Comune – Imprescindibile è la salvaguardia della sicurezza dei residenti di via Mameli. Nessun problema abitativo, in ogni caso, potrà verificarsi per le famiglie, avendo l’Amministrazione già provveduto a un piano di salvaguardia”.