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“Romagnosi”: presentata la proposta di un corso di Agraria

Admin Altreforme 5 Giugno 2014

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Romagnosi serata nuovo corso di agraria giugno 2014 (1)

ERBA – L’istituto “Romagnosi” lavora per la nascita di un nuovo corso di studi in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria. Si tratta di una proposta di ampliamento dell’offerta formativa che difficilmente vedrà la luce a breve, ma in cui il professor Marco Mastrodonato, eletto dal collegio dei docenti per verificare l’esistenza delle condizioni essenziali per l’attuazione del progetto, crede molto.

Lo ha dimostrato relazionando alla serata organizzata dall’associazione genitori in programma mercoledì 4 giugno nella sede di via Carducci.

“Come associazione genitori ci siamo dati da fare, ce la metteremo tutta – ha commentato il presidente, Giorgio Meroni – Speriamo di riuscire a concretizzare questa proposta”.

“Sono stato incaricato dal collegio docenti di studiare un eventuale ampliamento dell’offerta formativa, pensando al ruolo che può svolgere il settore agricolo in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo – ha spiegato il professor Mastrodonato – La crisi che sta colpendo il settore manufatturiero e industriale richiede nuove possibilità. Nelle province di Como, Lecco e Varese emerge l’assenza dell’istruzione pubblica nella gestione di corsi di studio a indirizzo tecnico agrario. Al momento, sul nostro territorio, l’agraria è affidata solo ai privati: la scuola pubblica più vicina è a Limbiate, un vero sforzo per alunni e famiglie del nostro territorio che spesso finisce per far desistere. L’istituto “Romagnosi”, quindi, seguendo la sua filosofia di scuola dinamica ha pensato di aprirsi a questa possibilità, partendo dalla considerazione che, per poter valorizzare le risorse del territorio, occorre avere competenze tecniche”.

Competenze che la scuola si dice in grado di offrire ai ragazzi, con un percorso di studi con tre articolazioni.

“La domanda c’è – ha continuato Mastrodonato – I dati di Coldiretti confermano un aumento di assunzioni in agricoltura (+ 0,7%). E’ un segnale che i giovani devono cogliere e noi dobbiamo dare loro questa opportunità. Oggi tanti giovani si occupano di agricoltura pur venendo da percorsi di studi differenti. E’ vero che non c’è ancora un reddito adeguato in questo settore, ma propone una visione di prospettiva, di fiducia e di futuro“.

Secondo i prof Mastrodonato e Graziano Sangiorgio la scuola avrebbe anche gli spazi per ospitare un nuovo corso. “Il quarto piano del complesso del Beldosso è pronto a offrire i locali che consentiranno di accogliere le nuovi classi, i laboratori e l’aula docenti. E poi ci sono 76 aziende che hanno presentato una dichiarazione di sostegno alla nostra proposta, così come enti locali e associazioni, come Slow Food, Fai (presente alla serata Camilla Sossnovsky, ndr), Coldiretti, Comunità montana del Triangolo lariano e l’unione dei comuni Lario e Monti”, ha spiegato il prof.

La proposta però deve fare i conti con la burocrazia. “Servirebbe un appoggio politico a questo progetto – ha riassunto Michele Spagnuolo – In questo momento però la Provincia non ha una componente politica, è guidata da tecnici che quindi, per poter pensare di avvallare una proposta di questo genere, necessitano di conferme a livello numerico”.

La Provincia, infatti, ha posto dei “paletti” tra cui il costo zero.

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“La competenza spetta alla Provincia e al Ministero – ha confermato il consigliere regionale Alessandro Fermi, presidente anche della Commissione agricoltura, montagna, foreste e parchi – Il nostro territorio può guardare all’agricoltura come futuro. Il comparto agricolo è uno dei pochissimi che, in periodo di crisi, riesce a restituire un segno + in termini economici e occupazionali. E poi la provincia di Como vanta un primato in Regione: è quella in cui una maggiore percentuale di giovani si è avvicinata all’agricoltura. Questo dimostra che nel nostro territorio i giovani stanno riacquistando interesse in questo campo. Tra novembre e dicembre, inoltre, entrerà in vigore il nuovo piano di sviluppo rurale che prevederà fondi di investimento nuovi per i successivi 6 anni e mezzo. E poi sono promotore di una proposta di legge che prevede il ritorno alla coltivazione di tutte le aree terrazzate, come il Cornizzolo e la zona sopra Canzo, che oggi sono boschi. In pratica saranno previste agevolazioni burocratiche per il recupero dei terreni agricoli senza far pagare le compensazioni”.

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La serata ha accolto anche gli interventi di Coldiretti. “C’è bisogno di questo settore e i giovani lo stanno capendo – ha affermato il presidente di Coldiretti Como e Lecco, Fortunato Trezzi – Abbiamo un territorio che ben si presta, dobbiamo essere in grado di sfruttare questa risorsa. Come Coldiretti abbiamo intrapreso percorsi che si sono rivelati opportunità per le piccole imprese del territorio che altrimenti avrebbero potuto non avere futuro: iniziative come il chilometro zero o la vendita diretta. In Italia, e nel nostro territorio in particolare, ci sono tante eccellenze e in futuro ci sarà sempre più bisogno di cibo perciò il ritorno all’agricoltura è sempre più importante”. “Fate un settore forestale – ha sottolineato il vice, Rodolfo Mazzucotelli – Abbiamo i boschi in stato di abbandono e negli ultimi anni sono anche raddoppiati. Un corso di questo genere può dunque rappresentare una grande occasione”.

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