
ERBA – Avis Erba ed Avis Alzate Brianza comunicano a tutti i donatori che dal 24 novembre saranno rimodulate le donazioni di sangue e plasma all’Ospedale di Erba almeno fino a fine anno.
Da quella data, infatti, il Centro Trasfusionale dell’ospedale erbese a causa di mancanza del personale medico specialista abilitato per le attività trasfusionali sarà aperto il martedì e giovedì, anziché i canonici cinque giorni alla settimana.
Come spiegato dai due presidenti, Riccardo Fumagalli per Avis Erba e Valentino Sarto per Avis Alzate Brianza, “i contatti avuti con le Direzioni dell’Ente non hanno avuto ancora esito positivo per la sostituzione del dott. Romano, che ha conseguito un nuovo incarico presso l’Università di Padova, anche per la nota assenza di personale medico che interessa ormai tutto il territorio nazionale e che rende estremamente difficile le sostituzioni a fronte di dimissioni e pensionamenti”.
“Avis Erba ed Avis Alzate ritengono che l’Ospedale di Erba, al quale fa riferimento una significativa porzione dell’utenza lariana, non possa rimanere a lungo senza un “completo” servizio di rilevanza quale è il Centro Trasfusionale, al quale si riconducono prestazioni di assoluta importanza quali la raccolta di sangue ed emoderivati con il supporto di migliaia di volontari, la disponibilità di sangue per i pazienti ricoverati in Ospedale che necessitano di un supporto trasfusionale, la gestione di terapie anticoagulanti orali (TAO), e la gestione dei donatori di cellule staminali emopoietiche, come riferimento per tutta la provincia di Como”.
Avis Erba opera sul territorio dal 1951 con 2.000 donatori ed Avis Alzate dal 1973 con 300 donatori e da allora forniscono, senza interruzioni, un indispensabile servizio all’ospedale di Erba, quantificato in oltre 4.000 donazioni annue.
“La missione rimane immutata: garantire la disponibilità di sangue per chi ne ha bisogno, promuovendo una cultura del dono consapevole ed altruista. Avis Erba e Alzate Brianza fiduciosi dell’impegno posto dalla direzione ospedaliera nella risoluzione della situazione che si è verificata, fanno appello a tutti gli organi preposti, coinvolgendo in questo anche le istituzioni pubbliche, affinché rimanga sul territorio un servizio di primaria importanza come il Centro trasfusionale, consentendo ai numerosi donatori volontari di continuare a svolgere la consueta attività” concludono i due presidenti.

