Erba

Selene Città Negozio taglia il traguardo dei 50 anni di storia

Caterina Franci 22 Aprile 2023

Economia/Lavoro, Erba

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Da sinistra: Giuliana Pozzi, Carmen Pozzi, Gloria Cavalleri, Giovanna Pozzi, Silvia Brenna, Paola Pozzi e, al centro, Giuseppe Bonmezzadri

ERBA – Una storia di lavoro, passione, sacrificio, narrata dalla tenacia (prevalentemente al femminile) dei suoi protagonisti. Lo scorso 15 aprile Selene ha festeggiato l’importante traguardo dei 50 anni di attività: era il 15 aprile 1973 quando, nei locali sotto l’attuale ‘Scarpe&Scarpe’ in Viale Prealpi, nasceva Regal Cash, negozio di vendita all’ingrosso ‘cash and carry’ (letteralmente, paga in contanti e porta via), il primo in zona. Pochi mesi dopo il Regal Cash divenne Selene, ad oggi conosciutissimo marchio per la vendita di articoli per la casa, l’infanzia e molto altro.

A ripercorrere la lunga storia di Selene Città Negozio è stata Carmen Pozzi, la maggiore delle quattro sorelle Pozzi (oltre a Carmen ci sono Paola, Giovanna e Giuliana), titolari dell’attività. Mentre racconta, è affiancata dalla nuova generazione di Selene: la figlia Silvia, che da qualche mese segue gli acquisti, e la nipote Gloria, responsabile marketing.

Le origini di Selene affondano negli anni ’20, per la precisione nella vecchia saponeria Pozzi di Piazza Mercato: “Qui mio nonno produceva saponi e detersivi che piacevano molto alle massaie – ricorda Carmen – grazie agli sforzi di tutta la famiglia l’attività resistette per ben due guerre mondiali ma con la ripresa economica e l’arrivo delle multinazionali e della concorrenza cominciarono le difficoltà e nel 1956 il saponificio dovette chiudere”.

Qui entrano in scena Romolo Pozzi e Dina, i genitori di Carmen, Paola, Giovanni e Giuliana. Lui, ottimo chimico, lei, operaia presso l’azienda Lisapharma con una spiccata capacità imprenditoriale. “Loro non si arresero – racconta la maggiore delle sorelle Pozzi – si sposarono e papà rilevò il saponificio del nonno, fondando la Pozzi SD proprio in via Prealpi. La mattina producevano i saponi e il pomeriggio e la sera andavano a venderli. Siccome non c’erano tantissimi soldi mia mamma decise di prendere la patente per guidare il camion e svolgeva lei le consegne”.

Fu proprio Dina a capire che, per mantenere l’azienda ed essere più competitivi occorreva ampliare la gamma dei prodotti: “Oltre ai saponi cominciarono a produrre la candeggina, ancora oggi i più anziani di Erba la ricorderanno: ‘Rodina, la candeggina che non rovina’. Il nome derivava dall’unione dei nomi dei miei genitori, Romolo e Dina”. La primogenita Pozzi, Carmen, iniziò a lavorare già a 6 anni aiutando i genitori: “Mi facevano partecipare alla realizzazione delle grafiche dei prodotti, ad esempio il logo del Sapo-matik l’ho creato io con gli acquerelli. E anche le mie sorelle vennero subito coinvolte nell’attività di famiglia: abbiamo sempre lavorato tutti e tanto”.

La nascita del vasto assortimento di articoli avvenne sempre grazie a Dina che decide si proporre ai clienti la tessera punti. “Si inventò un slogan, ‘Con i prodotti Pozzi, hai un pozzo di regali!’, in pratica i clienti acquistando raccoglievano dei bollini e ritiravano un premio: un mestolo, un ombrello, uno zerbino. E così il nostro negozio di saponi e detersivi iniziò a riempirsi di altri articoli, diventando un emporio in continua crescita”.

Nel 1973 nacque così il Regal Cash Sd, nome che ancora oggi rappresenta la società proprietaria di Selene: “Si trattò davvero di qualcosa di rivoluzionario, aprire un negozio in cui pagare solo in contanti ai tempi delle cambiali” ricorda Carmen. “Purtroppo però, lo stesso giorno in cui inaugurammo il Regal Cash mio papà incominciò a stare male: se ne andò nel gennaio del 1976, a soli 46 anni. Ma mia mamma non si arrese: insieme a noi figlie, continuò a portare avanti il negozio, lavorando sodo”.

E’ a questo punto della storia che entra in scena una nuova e fondamentale figura: Giuseppe Bonmezzadri. “Lui e mia mamma si sposarono. Bon, come tutti lo chiamavano, era stato per 21 anni nell’Arma dei Carabinieri e aveva un ingegno fuori dal comune. Grazie a lui l’attività ricevette nuovi stimoli e si sviluppò ulteriormente. Propose una tessera associativa che permetteva di acquistare presso il grande magazzino senza avere partita Iva: fu un successo – ricorda Carmen – facevano  la fila per entrare”.

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Selene Città Negozio nel 1973

Selene venne invece aperto il 15 settembre del ’73 in quello che era il magazzino sopra il Regal Cash. “Avrebbe dovuto chiamarsi Selezione – spiega la primogenita Pozzi – ma il giorno prima dell’inaugurazione venne registrata un’altra società con lo stesso nome e quindi decidemmo di chiamarlo Selene, che in greco vuol dire Luna”. Ma non finì qui perchè, sempre grazie a Bonmezzadri, nel 1990 il negozio si ampliò ulteriormente con l’apertura di Selene Giocattoli. Dopo questo evento, Regal Cash venne accorpato a Selene e tutta la struttura divenne Selene Città Negozio. Un’altra importante tappa è nel 2017, anno di apertura del terzo Selene, dedicato al tessile e all’abbigliamento. Ma la storia di Selene continua, anche grazie all’ingresso delle nuove generazioni: Gloria Cavalleri, figlia di Paola Pozzi, e Silvia Brenna, figlia di Carmen Pozzi, stanno infatti proseguendo sulla strada tracciata dalla loro famiglia, ritagliandosi sempre più spazio in azienda e preparandosi per nuove sfide future.

“La nostra forza oggi è sicuramente la varietà di articoli che trattiamo, che non ha competizione – spiegano Gloria e Silvia – ne trattiamo circa 96 mila e nel 2022 abbiamo venduto 83.601 articoli diversi. Abbiamo oltre mille fornitori diversi e cinque/sei compratori. Sono numeri significativi e che ci rendono orgogliosi. Nessuno oggi tratta così tanta varietà di merce con la nostra preparazione e specializzazione”.

Quella di Selene è anche una storia di successo in controtendenza rispetto ad altre realtà economiche: “Oggi abbiamo due punti vendita, non abbiamo un e-commerce e non abbiamo intenzione di espanderci – ha detto Carmen – ci abbiamo pensato anni fa di aprire un altro negozio ma poi abbiamo preferito di no, per evitare di diluire la nostra caratteristica. Superati gli anni difficili del Covid, durante i quali abbiamo sempre lavorato sodo andando a consegnare personalmente la merce ai nostri clienti, abbiamo riaperto, trovando un rinnovato entusiasmo da parte di tutti. Non era scontato, con l’esplosione degli acquisti online durante la pandemia, invece i nostri clienti si sono dimostrati affezionati all’acquisto ‘dal vivo'”. “L’idea di aprire un e-commerce non è del tutto accantonata – ha aggiunto Gloria, che per Selene si occupa anche dei social network – ma per ora non è prioritaria, ci penseremo nel momento in cui dovessero verificarsi cali nella vendita in negozio”.

selene 50 anni Lo scorso giovedì, 13 aprile, i titolari di Selene Città Negozi hanno organizzato al Palataurus una cena per festeggiare i 50 anni di attività: “E’ stata una bellissima serata, eravamo in 400 persone. Abbiamo invitato i nostri dipendenti, anche quelli in pensione, dando dei premi, le istituzioni, i rappresentanti delle aziende con cui lavoriamo. Un momento di condivisione che ci ha emozionati tantissimo – ha detto Carmen – ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno permesso di poter scrivere questa storia, e di poterla portare avanti”. Alla serata i titolari di Selene avrebbero voluto invitare anche la prima cliente del Regal Cash del 1973, a lungo ricercata anche tramite un appello social: “Purtroppo non siamo riuscite a trovarla, ma contiamo di farcela, prima o poi” ha fatto sapere Gloria.

Sabato 15 aprile, invece, Selene ha festeggiato l’importante compleanno insieme ai sostenitori di sempre: i clienti. “Sono venute tantissime persone – ricorda Silvia Brenna – è stato davvero entusiasmante. Quel giorno c’è stato il record di clienti”. Il momento più speciale è stato il taglio del nastro simbolico fatto davanti al negozio, al quale era presente anche Giuseppe Bonmezzadri, che oggi ha 89 anni. “Abbiamo usato lo stesso cuscino e le stesse forbici utilizzate durante l’inaugurazione del Regal Cash – ha detto Gloria – è stata una grande emozione, soprattutto per il nonno. Naturalmente il nostro pensiero è andato a nonna Dina, che ci ha lasciati qualche anno fa…siamo certe che da lassù abbia applaudito anche lei”.

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