ERBA – La grotta del Buco del Piombo è sempre stata un importante meta turistica famosa in tutta la Lombardia fin dal lontano ottocento. Divenne meta di turisti curiosi e di nobili signori che dal momento in cui anche la Regina Margherita la visitò furono attratti da questo luogo così pittoresco e misterioso.
Superare l’androne con i muraglioni antichi, ed addentrarsi nella nera caverna era un’esperienza che bisognava provare almeno una volta nella vita. Anche i fraticelli di San Salvatore avevano una particolare predilezione per questa grotta e custodivano nel loro convento un singolare segreto.
Nella sera di mercoledì 9 alle ore 21 in sala civica in Villa Ceriani verrà presentata una carrellata con immagini e notizie sulla storia di questo luogo singolare che nel corso dei secoli è stato testimone di avvenimenti curiosi ed interessanti ospitando tra le grigie rocce perfino l’orso delle caverne e l’uomo primitivo che utilizzava la selce presente per realizzare i suoi strumenti per cacciare. Ma è nel periodo dei longobardi che l’uomo decise di utilizzare in modo singolare questo sito, trasformandolo perfino in un rifugio sicuro costruendo nientemeno che un castello nella grotta. Queste mura diventarono poi rifugio per personaggi famosi ma anche per la popolazione locale in particolari momenti bui e pericolosi.
L’architetto Marieni del Gruppo Culturale La Martesana nel corso della serata racconterà di questo luogo particolarmente oscuro e impenetrabile che ebbe il suo massimo fulgore nel 1800 e nel 1900 dove gruppi di impavidi escursionisti si apprestarono a risalire gli insidiosi scalini che portavano alla grotta facendo ben attenzione a non mettere un piede in fallo con il rischio di finire all’ospedale come recitavano anche le rime di illustri poeti. La grotta del Buco del Piombo divenne anche un modello da raffigurare nelle stampe dell’epoca ed inserito con diritto tra le mete importanti da visitare.
Nell’incontro programmato per mercoledì oltre alla storia narrata faranno da corona numerose immagini, cartoline e documenti riguardanti gli ultimi anni in cui il Buco del Piombo divenne la meta domenicale di numerose comitive.
Insomma una serata per gli amanti del bello e curiosi della storia locale da non perdere anche per conoscere la storia e le vicissitudini di un monumento storico naturalistico che merita di essere degnamente rivalutato e nella speranza che sia quanto prima riaperto alle visite.