MILANO – All’ordine del giorno in Commissione Affari Istituzionali riunita nella giornata di ieri, mercoledì 11 dicembre, in seduta congiunta con la commissione Riordino delle Autonomie locali, la valutazione dell’esito dei referendum in merito alla fusione dei comuni.
Sono 9 le proposte di legge in cui i comuni si sono espressi palesemente a favore della fusione (per una popolazione di 60mila abitanti circa), e soltanto una in cui il parere negativo delle urne ha palesamente sancito il risultato (Claino con Osteno, Corrido, Porlezza, Valsolda e Val Rezzo in provincia di Como).
Per gli altri risultati referendari (dove la decisione sancita dalle urne non si palesava chiaramente) si sono stabilite regole per la valutazione e per alcuni comuni sono stati richiesti approfondimenti nel caso in cui (come per Verderio Superiore e Verderio Inferiore) ci siano stati in passato altri referendum con la stessa finalità.
Alessandro Fermi (FI) componente della Commissione Affari istituzionali ha commentato: «Favorevole alla fusione dei comuni, declinata in un’ottica di risparmio e semplificazione. Il risultato referendario deve essere valutato nel rispetto della volontà popolare, e quindi seguendo chiaramente le indicazioni date dall’elettore nell’urna. Un fondamentale passo per sensibilizzare i comuni lombardi sulla necessità di razionalizzare i costi e al contempo migliorare i servizi erogati ai cittadini lombardi».
«Sono molto soddisfatto per l’orientamento positivo espresso dalle urne che segna un ulteriore passo avanti verso la semplificazione amministrativa– ha invece commentato Giulio Gallera, presidente della commissione Riordino delle Autonomie locali (FI). La road map tracciata oggi in commissione porterà a approvare, in via definitiva, le fusioni dei comuni in aula a metà gennaio. Un risultato nell’ottica della razionalizzazione dei servizi, della diminuzione dei costi, senza penalizzare i cittadini lombardi, che hanno espresso il loro largo consenso alla fusione».
La legge sulle fusione (secondo l’iter previsto) dovrebbe essere in vigore per la metà di febbraio.