CANZO – “Regione Lombardia impone le proprie “non scelte” rinviando una decisione che il territorio ha già preso”. Con queste parole le associazioni ambientaliste accendono di nuovo i riflettori sulla questione dell’ampliamento della Zps Triangolo Lariano.
Le pendici nord del Cornizzolo fino ai Corni di Canzo sono da anni inclusi in una Zona di Protezione Speciale per gli uccelli, tecnicamente detta Zps “Triangolo Lariano” e gestita da Ersaf Lombardia. Dopo uno scambio di pareri con gli uffici regionali, nel settembre 2020 le amministrazioni comunali di Suello, Civate e Valmadrera hanno chiesto ufficialmente e in modo motivato, l’ampliamento della stessa Zps anche sul versante meridionale, per la protezione di habitat e uccelli di importanza conservazionistica e anche per escludere in futuro, l’eventuale apertura di nuove cave, proprio nei pressi della Basilica di San Pietro al Monte, monumento di notevole pregio storico e paesaggistico.
Trascorso un anno e mezzo dalla richiesta, le associazioni ambientaliste fanno sapere: “La Direzione regionale Ambiente era sul punto di convocare una riunione fra enti e associazioni portatori d’interesse, per un’ulteriore e, a nostro giudizio, immotivata raccolta di pareri sull’allargamento della Zps “Triangolo Lariano”. L’incontro era atteso nella seconda metà di luglio, ma a sorpresa e senza valide motivazioni è stato rinviato senza definire una data. La Regione impone così le proprie “non scelte”, prima chiedendo nuovamente un parere ad un Territorio che si era già espresso attraverso incontri pubblici e delibere di Giunta e ora rinviando sine die una risposta attesa da tempo. Tra pochi mesi ci saranno le elezioni regionali, si vuole forse lasciar scadere il tempo per non rispondere alle richieste del territorio? Quali interessi particolari stanno impedendo la conclusione di un procedimento autorevole e legittimo, democraticamente richiesto dalla maggioranza dei cittadini, attraverso i propri rappresentanti locali?”.
Le aree protette sono di grande valore per gli aspetti ecosistemici, la cura del paesaggio e il benessere delle persone: “La Comunità Europea ne sollecita l’ampliamento o la nuova istituzione ad ogni stato membro – hanno continuato gli ambientalisti -. Nel nostro caso, la gestione del territorio sarà inoltre affidata a Ersaf – Ente Regionale Servizi Agricoltura e Foreste – che con specifica competenza, si occuperà del governo dei boschi e del mantenimento delle preziose praterie di quota, a vantaggio degli allevatori, ma anche dei cacciatori!”.
La caccia è infatti ammessa nella Zps secondo le disposizioni di legge vigenti; gli uccelli per i quali si chiede l’istituzione di una Zona di Protezione Speciale sono inoltre presenti solo nella stagione riproduttiva, quando la caccia è chiusa.
“Quali remore o pregiudizi impediscono allora il procedimento? – hanno chiosato – Chiediamo che venga fissata un’agenda chiara e serrata per giungere alla definitiva protezione del nostro monte, una risposta di salvaguardia attesa da decenni anche dai numerosi partecipanti ai trascorsi “Cornizzolo day”, dei quali la stampa ha sempre dato puntuale risalto”, hanno concluso le associazioni.