
ERBA – Veronica Airoldi si appresta a lasciare la poltrona da sindaco di Erba. Nessun bis per lei, la conferma è arrivata lo scorso sabato con la comunicazione, da parte delle segreterie regionali dei partiti di centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), della scelta di Mauro Caprani, attuale sindaco di Barni, come candidato. Una decisione, quella di candidare Caprani, che non ha mancato di destare stupore (in particolare agli esponenti erbesi di Fratelli d’Italia che ancora oggi non hanno rilasciato dichiarazioni in merito), ma che di fatto ha confermato le voci che in realtà già da qualche mese davano l’esperienza politica del primo cittadino in carica al ‘tramonto’.
In questa intervista Airoldi ha spiegato a ErbaNotizie.com i motivi della rinuncia.
Come mai ha deciso di non ricandidarsi?
“Quando mi sono candidata cinque anni fa, parlando con i partiti e le civiche che mi sostenevano, avevo detto che a mio parere un unico mandato avrebbe dato al sindaco maggiore libertà di scelta. Nel corso di questi cinque anni ho sempre preso decisioni senza guardare al ritorno elettorale ma guardando esclusivamente a qual era la cosa da fare secondo me e, cosa importante, le civiche e i partiti che mi hanno sostenuta non mi hanno mai intralciato per motivi ideologici e le scelte sono state prese sempre insieme”.
Qualcuno ha provato a convincerla a rimanere?
“Durante gli ultimi mesi ci sono stati diversi confronti ma in effetti la mia idea non è cambiata. Inoltre, sono arrivata alla fine di questo mandato estremamente affaticata. Ho sempre cercato di essere al 100% e di dare il 100% – ha aggiunto il sindaco – quando sei qui devi decidere per gli altri e non è cosa da poco. Non mi sono sentita nelle condizioni di poter garantire lo stesso impegno per i prossimi cinque anni, non sarebbe stato onesto e trasparente da parte mia nei confronti di Erba e degli erbesi”.
Ha qualche rimpianto rispetto a quello che era il suo programma elettorale?
Devo dire che questi ultimi due anni hanno ritardato e rallentato alcune cose che stavamo portando avanti, in particolare per quello che riguarda l’assetto del Comune, avrei voluto portare più rinnovamento anche se molto è stato fatto. L’emergenza Covid ha inevitabilmente posto altre priorità ma penso di poter dire che abbiamo raggiunto tanti risultati, anche se non chiusi, ponendo delle basi importanti. E’ stato fatto un buon lavoro, da parte della Giunta, da parte del Comune, da parte delle associazioni e realtà cittadine con cui il Comune collabora. E molto bello è il rapporto che si è consolidato”.
Per lei quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un sindaco?
La capacità di decidere. In questo mio mandato, umanamente e amministrativamente, una delle lezioni che ho imparato è che può succedere l’impensabile. Un sindaco non ha competenze specifiche sull’impensabile ma deve essere assolutamente capace di decidere. Oggi ci sono sfide importanti, da affrontare in un clima di incertezza che è oramai generalizzato. Per questo ritengo anche fondamentale che accanto al sindaco ci sia una squadra capace come quella che io ho avuto la fortuna di avere.
Qualche cittadino ha espresso perplessità sulla candidatura di Mauro Caprani perché non è cittadino erbese. Lei cosa ne pensa?
Penso che un sindaco debba prima di tutto essere capace, avere delle competenze politiche e amministrative. Questo poco ha a che fare con l’anagrafe. Io stessa quando mi son candidata cinque anni fa ero poco conosciuta ma credo comunque di aver fatto un buon lavoro per Erba. Conosco personalmente Mauro Caprani, ritengo abbia tutte le caratteristiche per ricoprire questo ruolo: è un amministratore competente e capace, il candidato ideale.
Secondo lei il suo ‘cambio di passo’ rispetto a quanto prometteva nel 2017 è stato colto dagli erbesi?
Credo di poter dire di sì. Ho cercato di avviare un percorso anche strategico per la città, rispetto al suo ruolo sul territorio e penso che qualcosa si sia mosso. Porto come esempio l’ampio intervento in previsione al Cpe (Centro Polifunzionale Emergenze) che diventerà un punto sempre più di riferimento per tutto il territorio comasco ma non solo.
Il suo è un addio alla politica o pensa di candidarsi in qualche lista?
Non mi ricandiderò a sindaco ma non lascio questa politica. Faccio parte di una civica, se ci sarà bisogno di me sono a disposizione.
Cosa sogna di vedere realizzato nei prossimi cinque anni dal suo successore?
Villa Candiani. E’ un progetto che mi sta davvero a cuore, manca oramai pochissimo, prevediamo di fare l’appalto in primavera. Parliamo di un progetto veramente bello, a completamento di quello che sognava il grande Ezio Frigerio, da poco scomparso. Vederla conclusa sarebbe per me un regalo bellissimo.
Infine, cosa vuole dire ai suoi concittadini?
Li ringrazio per la loro vicinanza e per l’apprezzamento che hanno dimostrato rispetto al mio lavoro. Ripeto, ho sempre cercato di dare il massimo delle mie capacità e loro sono sempre stati con me, anche nei momenti più difficili. E ringrazio la mia maggioranza che mi ha sempre supportato.