ERBA – La Mostra dell’Artigianato sarà l’occasione per fare un viaggio oltre confine, alla scoperta di una cultura millenaria, dal fascino unico.
Un percorso che parte dai prodotti dell’artigianato afghano, famoso per la produzione di tessuti preziosi, tra cui si potranno apprezzare i ricami di Kandahar, le sciarpe in seta e cashmere di Azezana e gli abiti firmati dalla stilista Zolaykha Sherzad che con le sue produzioni intende modificare la visione di un Paese dilaniato dalla guerra, celebrare la sua ricca storia culturale e geografica e consentire agli artigiani afghani di ritrovare dignità e orgoglio nel perpetuare, attraverso le creazioni artigianali, l’identità culturale e tradizionale di un popolo.
Non solo tessuti e ricami saranno in esposizione alla Mostra dell’Artigianato: l’Afghanistan è famoso per l’estrazione e la lavorazione delle pietre tra cui primeggiano i lapislazzuli. Conosciuti e usati fin dall’antichità come pietre o come pigmenti colorati, se ne trova traccia nell’arte antica in tutto il mondo. Famosi quelli utilizzati nelle decorazioni delle tombe reali dell’antico Egitto e nella maschera funeraria di Tutankamon.
Pare che, fino al diciottesimo secolo, i lapislazzuli rinvenuti in tutto il mondo provenissero esclusivamente dalle montagne del Badakhshan, in quello che oggi è l’Afghanistan nordorientale e, anche se ora si conoscono giacimenti nella regione andina del Cile e in quella del lago Baikal in Russia, gran parte delle pietre – le migliori – arriva sempre dalla regione dell’Afghanistan.
Una selezione di pietre preziose verrà proposta dall’azienda Ariana Afghan, che esporrà anche tappeti e borse di lana, thè e spezie varie. Uno spazio ricco di suggestioni che racconta l’essenza dell’artigianato Afghano.
A fare da guida, nella scoperta della cultura e delle tradizioni di questo popolo, sabato 30 ottobre sarà ospite d’onore della Mostra, la Principessa Soraya Malek d’Afghanistan, nipote del Re d’Afghanistan Amanullah Khan e della Regina Soraya Tarzi, sovrani modernizzatori dell’Afghanistan fino al 1930.
La principessa, nota per essere un’attivista a favore dei diritti umani, attraverso “Soraya d’Afghanistan Foundation”, da anni è impegnata a promuovere il lavoro e la dignità delle donne afghane, sostenendo iniziative che coinvolgono l’artigianato femminile d’eccellenza.
Soraya viaggia spesso nel suo Paese dove cerca di sostenere lo spirito dei suoi augusti Nonni e tiene regolarmente seminari sulla storia e la cultura del suo Paese. La Principessa Soraya, che sarà accompagnata dal Dr. Arif Oryakhail, medico dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a Kabul, sabato 30 alle ore 11 terrà una conferenza dal titolo “Afghanistan tra passato e presente” – Cenni sulla storia e sulla cultura dell’Afghanistan – un racconto tra immagini e video inediti, dall’Impero di Alessandro Magno sino al 1929 con la fine del regno di Re Amanullah e della Regina Soraya. Conoscere il passato per meglio comprendere l’attuale scenario geopolitico, le condizioni di vita della popolazione e in particolar modo delle donne afghane.
Il viaggio continua in cucina: quella Afghana è ricca di ingredienti base, costituiti soprattutto da tipici prodotti delle colture locali come il grano, il riso, l’uva, considerata ed usata non per produrre il vino ma essiccata, i melograni, l’aglio, le albicocche, i pistacchi e le noci.
Alla mostra, nella giornata di sabato 30 ottobre a pranzo e a cena sarà possibile degustare una selezione molto rappresentativa di piatti tradizionali, tra cui il Kabuli Palau- Buroni Bonjon, riso basmati uvetta e carote, carne d’agnello, accompagnato con melanzane fritte, pomodoro, yogurt, menta in polvere e peperone dolce, il Sabazi Chalau-Bulani, riso basmati bianco con spinaci, cumino e pepe nero servito con calzone di pasta fritta ripieno di porri, il Tikka Kebab – Ashak, spiedino di vitello e tacchino con pomodorini servito con ravioli al vapore ripieni di porri, ceci, salsa yogurt.
Interessante la proposta dei dolci con il Ferni, tipico budino di latte nella versione al cardamomo, al mango o alla banana verde. Anche la scelta delle bevande rispetterà rigorosamente la tradizione Afghana: The verde afghano servito con noqol, mandorle ricoperte con glassa, latte e zucchero e Sharbat Zafran, bevanda fredda afgana aromatizzata con essenza di rose e pistilli di zafferano.