Il sindaco di Erba, Veronica Airoldi: “Ci sono momenti della vita di un popolo in cui i gesti contano più delle parole”
ERBA – Anche quest’anno Erba, Pusiano ed Eupilio si sono uniti per celebrare il 25 Aprile, Giorno della Liberazione nel suo 76° anniversario.
Cerimonia rigorosamente non aperta al pubblico nel rispetto delle norme Anticovid, con il sindaco di Erba, Veronica Airoldi affiancata dai colleghi Alessandro Spinelli primo cittadino di Eupilio e Andrea Maspero primo cittadino di Pusiano, con loro anche il vice questore Pietro Morelli, il maresciallo dei Carabinieri Gaetano Marco Ensabella, il Comandante della Guardia di Finanza Davide Malvestuto Grilli, il Comandante della Polizia Locale Gianmarco Giglio e alcuni consiglieri comunali.
La cerimonia ha visto prima la deposizione delle corone d’alloro a Erba al Monumento della Resistenza presso la Scuola Media Statale ‘G.Puecher’ e al cippo Puecher presso il cimitero maggiore, in concomitanza le corone di allora sono state depositate anche al Monumento alla Resistenza presso piazza Freyrie a Eupilio e al Monumento ai Caduti in piazza a lago a Pusiano. Quindi, alle 11.30, nella Chiesa Prepositurale Santa Maria Nascente di Erba, è stata celebrata la messa.
“Ci sono momenti della vita di un popolo – ha ricordato il sindaco Airoldi – in cui i gesti contano molto di più delle parole. Oggi, riconfermiamo le nostre radici cristiane e con esse tutti i valori fondanti tra i quali l’unità e la solidarietà. Oggi siamo uniti nel ricordo di un giorno importante per la storia repubblicana del nostro Paese”.
Come lo scorso anno, anche quest’anno si è svolta una cerimonia non aperta al pubblico che il sindaco di Erba ha chiuso citando le parole del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella rivolte, in una lettera, a tutti gli amministratori e alle associazioni d’Arma e Combattentistiche: “Ora più che mai è necessario rimanere uniti in uno sforzo congiunto che ci permetta di rendere sempre più forti e riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del nostro vivere civile, quel filo conduttore che, dal Risorgimento alla Resistenza, ha portato alla rinascita dell’Italia”.