Erba

Imbrattato il sentiero alternativo per le scale di ferro e di legno: “Non c’è rispetto”

Caterina Franci 9 Marzo 2021

Attualità, Erba

ERBA – Frecce e bolli rossi lasciati su sassi, staccionate e tronchi degli alberi. ‘Segnavia’ lasciati da una mano ignota a colpi di bomboletta lungo il sentiero che da Crevenna porta, per una via alternativa, all’imbocco della Val Caino, alla scala di legno e a quella di ferro.

A fare l’amara scoperta e segnalazione Barbara Carta, erbese e accompagnatrice di Media Montagna del Collegio Guide Alpine Lombardia , che nei giorni scorsi, percorrendo il sentiero, ha immortalato ‘lo scempio’ condividendolo su facebook: “Il sentiero in questione è stato ripulito non senza sforzo da me, Simone Pozzoli e altri volontari da poco tempo: prima arrivava fino alla Fornace ed era quasi impraticabile mentre ora affianca il sentiero principale che conduce al giro della scala del legno e del ferro. Vederlo conciato così è veramente triste – ha commentato Barbara – oltre all’inutilità dei segni, visto che il percorso è più che evidente ed è difficile perdersi, chiunque si sia prodigato con la bomboletta non ha avuto rispetto per il nostro lavoro ma soprattutto per la montagna e i boschi”.

Con ogni probabilità i segni sono stati lasciati tra il pomeriggio di venerdì e sabato: “Vengo a camminare da queste parti quasi ogni pausa pranzo, ero qui anche venerdì con alcune amiche e non c’erano – ha detto Barbara – mentre un amico mi ha riferito di avere percorso il sentiero domenica mattina e di aver visto i segni. Quindi “l’imbrattatore” dev’essere entrato in azione tra venerdì e sabato”.

“Uno scempio simile era stato commesso qualche tempo fa sul sentiero che dall’Alpetto va al Monte Puscio – ha continuato Barbara – pare quasi si tratti della stessa mano. Con il mio, nostro appello, speriamo che l’autore di questo gesto ripensi a quello che ha  fatto, evitando di portarsi la bomboletta alla prossima escursione. Adesso noi provvederemo a rimuovere i segni dove riusciamo” ha concluso “in qualità di Accompagnatori di Media Montagna io e Simone Pozzoli ci sentiamo in dovere di garantire il rispetto dei nostri boschi”.

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