ALBAVILLA – Anche 4 esponenti di minoranza hanno lasciato il Consiglio comunale di Albavilla. “Se l’Amministrazione è un equilibrio tra le parti o, peggio ancora, viene vissuta come cosa propria, allora vadano avanti loro”. Un commento chiaro e molto duro quello del capogruppo di minoranza Marcello Molteni. Con lui hanno rassegnato le dimissioni anche Stefano Binda, Giovanni Ferrucci e Giacomo Pontiggia. Resta quindi in Consiglio una sola esponente di minoranza, Franca Anzani. “Condivido perfettamente ragioni e motivazioni dei miei colleghi di minoranza che si sono dimessi – afferma – L’unico motivo per cui io ho deciso di restare è il fatto che da molto tempo seguo le problematiche ambientali del Comune perciò, dimettendomi, non avrei più potuto osservarle dal punto di vista amministrativo (conferenza dei servizi, accesso agli atti…). Per ora quindi resto, ma non so se sarò raggiunta in Consiglio dai non eletti del nostro partito”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso portando alle dimissioni di 4/5 della minoranza è il discorso del vicesindaco facente funzioni, Carlo Cairoli, dopo l’uscita dalla maggioranza della Lega (vedi articolo) di mercoledì scorso. “Quando sento dire che le dimissioni sono un atto di tradimento nei confronti dei cittadini che hanno votato mi viene da chiedermi cosa i cittadini abbiano votato nel 2009 – sottolinea Molteni – Hanno votato Alessandro Fermi sindaco e un accordo politico tra Pdl e Lega. Oggi cosa resta di tutto ciò? Nulla”.
L’amministrazione in effetti ha attraversato diverse fasi. All’insediamento la Giunta era composta da Fermi (sindaco), Michele Beretta (vicesindaco), Cairoli (assessore), Gabriele Parravicini (assessore) e Silvia Mistretta (assessore esterno). “Il 21 settembre 2011 Beretta ha lasciato assessorato e carica di vicesindaco (passata a Parravicini) ed è entrato in Giunta Matteo Vitali da assessore esterno – ricorda Molteni, ripercorrendo le fasi – Il 18 marzo 2013 Vitali si è dimesso, il 25 Cairoli ha sostituito Parravicini come vicesindaco e dopo qualche giorno Beretta è rientrato in Giunta come assessore all’Urbanistica. Il 9 maggio Fermi è decaduto ed è rientrato in Giunta Vitali. Il 26 settembre Beretta e Vitali hanno lasciato gli assessorati e così la Giunta è rimasta con tre componenti: Cairoli (vicesindaco facente funzioni), Parravicini e Mistretta”. Il 30 ottobre anche la Mistretta ha lasciato l’incarico e quindi sono rimasti in Giunta Cairoli e Parravicini. “Non è così che si amministra – sottolinea Molteni – Sin dall’inizio c’era un equilibrio interno fragile che prima o poi si sarebbe rotto. Non c’è più continuità, è cambiato il mondo dall’inizio del mandato a oggi e quindi noi non rimaniamo. Non credo arriverà un commissario, chi guida potrà arrivare “tranquillamente” fino alla data delle elezioni. Resteranno però le difficoltà di bilancio, peraltro ancora da approvare in Consiglio e contente il raddoppio dell’addizionale Irpef, e uffici comunali senza guida che faticano e sbagliano”.
Molteni non crede in un eventuale commissariamento e, a conti fatti, la maggioranza continua ad avere i numeri per rimanere. Però i 4 dimissionari del Pd hanno scritto una lettera al prefetto di Como, Michele Tortora, per chiedergli di “poter valutare l’opportunità di un commissariamento del Comune, a nostro avviso necessario per fermare il degrado della situazione e il discredito sempre più diffuso nei confronti dell’Istituzione”. Binda, Ferrucci, Molteni e Pontiggia vogliono solo segnalare una situazione anomala: “Abbiamo deciso di scrivere al prefetto affinché possa monitorare quanto accade nell’Amministrazione comunale di Albavilla”. La definiscono una “grave situazione”, una “situazione preoccupante che condiziona pesantemente l’operare dell’Amministrazione e degli uffici comunali”. In particolare “tensioni e contrapposizioni hanno di fatto paralizzato nell’ultimo anno i servizi sociali” e “negli uffici, dopo le forti tensioni dei mesi scorsi, c’è incertezza e si lamenta una mancanza di riferimenti e di indicazioni in tutti i settori chiave dell’Amministrazione”.