Albavilla

Familiarmente Noi: “Sempre più vicino alle donne vittime di violenza”

Caterina Franci 23 Novembre 2020

Albavilla, Attualità

ALBAVILLA – Familiarmente Noi ha continuato in questo anno 2020 la sua attività che l’ha condotta  a dotarsi di una nuova veste giuridica che le consentirà l’iscrizione al Registro Unico del Terzo Settore. I suoi servizi de Il posto Sicuro e la Scuola dei Genitori hanno continuato l’attività a distanza, non potendo svolgersi in incontri di persona.

“Siamo stati vicini, pur nella distanza fisica , alle famiglie ed in particolare alle donne che si sono rivolte al nostro numero verde 800.973046 e, nel nostro piccolo, abbiamo riscontrato gli stessi indicatori che il numero 1522, a livello nazionale, ha registrato riguardo al fenomeno della violenza agita nei confronti delle donne. La nostra esperienza diretta  e gli studi condotti sui periodi di pandemia ed isolamento forzato hanno evidenziato la crescita esponenziale di questo fenomeno. L’Istat ci parla di numeri raddoppiati” fanno sapere dall’associazione.

“Molteplici sono le ragioni che abbiamo identificato fra cui giocano un ruolo forte la  ridotta  protezione sociale con la riduzione dell’accesso ai servizi sociali, lo stress economico ed il rischio di perdita del posto di lavoro che aumenta l’irritabilità e la rabbia, l’ azzeramento dei  contatti con amici o familiari che potrebbero aiutare in caso di violenza domestica, il peso dell’aumento del lavoro domestico e la coabitazione prolungata e forzata di tutti i membri della famiglia”.

Secondo i dati sulle chiamate al numero verde 1522 nel periodo dal 1 marzo al 16 aprile, dati comunicati  dall’ISTAT, le telefonate sono aumentate del 73% e la Lombardia risulta essere al 5° posto con un incremento dal 4,1 al 6,9 su 100 mila abitanti”.

Le vittime sono donne nel 97% dei casi e sono in maggioranza coniugate, segno che la richiesta di aiuto proviene da un tipo di violenza di coppia e la maggior parte di esse non denuncia; inoltre il periodo in questione ha visto una diminuzione di denunce rispetto allo stesso periodo del 2019.

La casa è uno dei luoghi in cui più frequente è la violenza: 93,4 % e per il 74% dei casi la violenza dura da anni.

La violenza denunciata telefonicamente è per lo più di tipo fisico e psicologico. “Un dato va sottolineato – ha detto Ilia Benedetti, presidente Familiarmente Noi – la telefonata è uno strumento che non dà una corretta lettura delle informazioni perché spesso le telefonate non hanno il seguito con il colloquio ed in molti casi si interrompono su aspetti che entrano nello specifico delle violenza psicologica ad identificare le varie sfumature ed intensità del tipo di violenza psicologica ed economica”.

Su un totale di violenze dichiarate, nel periodo marzo-maggio 2020, di 5110 casi, la violenza fisica ne rappresenta solo 2383 mentre la violenza psicologica sessuale , economica, manipolativa  e le minacce ne costituiscono la differenza.

“Gli effetti di queste violenze dichiarate, ma non denunciate, impattano pesantemente sullo stato d’animo, sulla salute psicofisica delle vittime  e dei loro figli che assistono agli agiti violenti con il forte rischio di sviluppare in età adulta comportamenti di accettazione della violenza e di incapacità a troncare relazioni con partner violenti” continua Benedetti.

Tra i casi registrati di segnalazione da parte dei minori si assiste ad un aumento della inquietudine, della aggressività e l’emersione di comportamenti adultizzanti di accudimento e protezione verso i familiari vittime.

“La violenza domestica è dunque l’aspetto più complesso e di difficile identificazione non solo per la difficoltà di stanarla e delinearne i limiti, ma anche per le dinamiche  economiche che comporta all’interno della famiglia e l’impatto sociale che causa al suo esterno”.

“FamiliarmenteNoi  vuole aiutare a far emergere le zone nere e grigie del fenomeno e soprattutto vuole fornire strumenti  di conoscenza e di prevenzione dei fattori di rischio che impattano fortemente sul sistema educativo delle giovani generazioni; se non lavoreremo sulla educazione alla fiducia , al rispetto delle regole e dei valori, al dono e alla reciprocità che costituiscono il genoma della famiglia, non saremo in grado di fermare il propagarsi della violenza che affonda le sue radici nella cultura maschilista secolarizzata che porta a legittimare la violenza dell’uomo sulla donna e a sviluppare sindromi narcisistiche gravi, perché il ricorso alla violenza è spesso legato all’incapacità di gestire un conflitto e di comunicare” ha continuato la presidente.

“Il nuovo anno 2021 vedrà un rafforzamento dei nostri servizi di aiuto e tutela nei confronti delle situazioni di violenza di genere con l’attivazione di un progetto in partenariato con il Lions  Club Lombardia – Triangolo Lariano che si chiama “una panchina per la V.I.T.A. “ che utilizzerà appunto una  panchina rossa, posizionata in un parco piuttosto che in una piazza dove vi sia facile visibilità ed accesso, che da” Monumento civile”, simbolo della lotta contro la violenza, diviene uno strumento operativo con la presenza di un operatore formato all’ascolto e alla accoglienza dei bisogni delle persone, nello specifico di tutte le donne, ma anche di uomini che vogliano saperne di più sulla visione di una vita rispettosa dei valori legati alla reciprocità e alla non violenza” ha concluso.