
CAGLIO – “Perché questa lettera? Per avvisarla che per evitare danni al paese ed anche a Lei personalmente, se entro fine gennaio 2020, non avrà dato le dimissioni da Sindaco (magari adducendo motivi di salute in modo da uscirne con dignità) distribuirò dette foto (mi scuserà se lo farò in forma anonima) in paese e ne invierò una copia alla Procura della Repubblica”.
Queste alcune delle parole contenute nella lettera anonima indirizzata al sindaco di Caglio Gaetano Losapio, spedita il 30 dicembre 2019 e recapitata al Municipio al rientro dalle festività natalizie. Ieri mattina, martedì, il primo cittadino ha voluto diffondere una lettera di risposta per avvisare i propri cittadini dell’accaduto.
Tornando alla lettera anonima, nel testo il mittente fa riferimento ad alcune foto in suo possesso in cui sarebbe stato immortalato l’operaio comunale con il motocarro del Comune al lavoro nel giardino dell’abitazione privata del sindaco: “Questo si chiama ‘peculato’ – scrive l’anonimo – e più precisamente ‘peculato d’uso’ che prevede una pena da sei mesi a tre anni ed ovviamente la decadenza immediata dalla carica di Sindaco”.
La missiva si concludeva poi con queste parole: “Ci pensi e soprattutto non si faccia mal consigliare, come sempre, dai compagni di giunta: è l’occasione per uscire da questa esperienza in modo indolore e senza ripercussioni pensali e patrimoniali”.
A pochi giorni dalla scadenza “dell’ultimatum”, ieri mattina il sindaco Gaetano Losapio ha affisso negli esercizi commerciali del paese una lettera di risposta e di spiegazione di quanto accaduto, intitolata “Dal Sindaco ai Cagliesi”.
“Ho provveduto a sporgere denuncia (ai Carabinieri di Asso, ndr) contro ignoti e l’argomento verrà affrontato nei tempi e nei luoghi preposti per farlo – ha scritto il primo cittadino – Preciso che: non posso accettare questo modo d’agire, le critiche fanno parte di qualsiasi esperienza politica, ma l’attacco a persone esterne all’amministrazione ed alla mia famiglia è un limite che non può essere superato”.
E riguardo alla richiesta di rassegnare le proprie dimissioni, il sindaco ha aggiunto: “Ho ricevuto l’appoggio del consiglio comunale che manifestando il proprio disappunto relativamente alla lettera anonima, mi rinnova il sostegno in primo luogo come persona e come Sindaco di Caglio. Vi comunico che non ho nessuna intenzione di dimettermi, ma intendo portare a termine il mio mandato, con l’obiettivo di fare un buon lavoro, riunire il nostro paese e ritrovare la serenità per la nostra comunità”.
Una volontà ben esplicitata dal primo cittadino anche a margine del testo: “Riguardo ai contenuti delle insinuazioni fatte a mio carico, mi limiterò soltanto a dire che sono state riportate cose inesatte e travisate – ha dichiarato Losapio – Ciò che mi ferisce di più sono i modi impiegati da una persona che si è rivolta a me personalmente, alla mia famiglia e ai cagliesi senza mostrarsi apertamente. Ora in paese si è creata una situazione imbarazzante perché questa persona, anziché aiutare perché le cose migliorino, ha messo zizzania tra i cittadini. In ogni caso, non ho alcuna intenzione di dimettermi, ma anzi continuerò a fare il mio lavoro con maggior stimolo”.