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Cavalcavia di via Como: lavori di sistemazione rimandati a febbraio

Miryam Colombo 9 Gennaio 2020

Attualità, Erba

ERBA – Bisognerà attendere almeno sino alla fine di febbraio prima che i lavori di sistemazione del cavalcavia lungo la Sp 40, Arosio-Canzo, sopra via Como possano avere inizio. A farlo sapere gli Uffici della Provincia di Como dopo un sopralluogo effettuato dai tecnici.

Il danno subito dalla trave del cavalcavia

 

A seguito dei recenti episodi che hanno visto la struttura più volte colpita da mezzi fuori sagoma rispetto al limite di 3,90 metri di altezza, la Provincia, come ente preposto, ha infatti effettuato in questi giorni alcune verifiche insieme ai tecnici dell’impresa che dovrebbe eseguire gli interventi.

Questi ultimi, come comunicato, comprenderanno il ripristino del copriferro della trave sottostante e delle lamine di carbonio attraverso il posizionamento di fibre di carbonio. Un lavoro delicato e “suscettibile” alle basse temperature, ragion per cui, data la stagione in cui ci troviamo, bisognerà attendere la fine di febbraio o le prime settimane di marzo.

La limitazione della carreggiata lungo la Provinciale

 

Fino ad allora, la circolazione sulla Provinciale rimarrà regolare salvo la limitazione della carreggiata in corrispondenza del cavalcavia, come segnalato dall’apposita segnaletica verticale e orizzontale posizionata già da qualche settimana.

Nessun timore, però: come precisato dagli Uffici provinciali, infatti, le misure prese finora sarebbero di natura esclusivamente cautelare per evitare un ulteriore sovraccarico della struttura: “Insieme ai tecnici dell’impresa abbiamo valutato lo stato del manufatto e le procedure da effettuare per la riparazione – hanno spiegato i tecnici – Purtroppo a causa delle temperature basse della stagione non si potrà intervenire prima della fine di febbraio o dell’inizio di marzo in quanto i materiali da impiegare potrebbero cristallizzare vanificando così l’intervento. Fino ad allora abbiamo predisposto una variazione della viabilità al di sopra del cavalcavia che tuttavia, precisiamo, rimane sicuro”.

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