Como

Sanità Lariana, la preoccupazione della Cisl dei Laghi

Caterina Franci 20 Luglio 2017

Como, Sanità

COMO – Riceviamo e pubblichiamo:

La recente riforma sanitaria cambia radicalmente l’architettura e il quadro operativo del sistema sanitario lombardo. A questo si aggiunge la continua contrazione di risorse a disposizione delle regioni specie dopo il Decreto Ministeriale 70. L’attuazione delle riforme è una fase sempre complessa per definizione, procedere alla loro attuazione operando dei tagli lo è ancora di più, ma la riforma sanitaria ha bisogno di gambe sulle quali camminare ed è impossibile riuscirci se i diversi soggetti coinvolti non fanno tutti gli sforzi possibili per dialogare tra di loro. Probabilmente occorre migliorare il dialogo fra la regione e i medici, cioè coloro che sono quotidianamente sul campo. Ma anche tra Regione, dirigenti e sindacalisti.

Per quanto riguarda in modo specifico il nostro territorio si aggiunge anche la necessità di un rapporto serrato con il Comune di Como per l’utilizzo dell’area dell’ex Ospedale S. Anna.  La gestione della cronicità è diventata più difficile.  La problematica della tempistica delle prestazioni ha avuto una evoluzione a livello nazionale senza però ottenere una soluzione organica. Sul campo rimangono in prima linea i medici ed i pazienti, questi ultimi sempre più bisognosi ed esigenti. I medici sempre più attempati e ridotti di numero cercano da tempo di fare argine, ma sono allo stremo. Servono forze fresche da arruolare e motivare anche sul lungo periodo.  Non ci riferiamo ai riscontri di tipo economico, che sarebbero giustificati, ma la anche della prospettiva di uno sviluppo di carriera che dia riscontro all’impegno professionale che contempli come possibilità anche il raggiungimento del ruolo di primario o meglio di dirigente di una struttura complessa. L’appiattimento delle carriere demotiva e non rende l’accesso alla sanità pubblica competitiva rispetto a quella privata che offre prospettive economiche migliori, mentre le ambizioni e le gratificazioni professionali sono meglio soddisfatte fuori dall’Italia.  Eppure quella del medico rimane una professione intellettualmente e umanamente interessante, bella e desiderata da tanti giovani. Se non vogliamo perdere i medici migliori dobbiamo motivarli e gratificarli.

In merito poi al grave problema segnalato dalla stampa riguardante la chiusura di una chirurgia dell’ospedale Sant’Anna confermiamo la massima preoccupazione per i possibili risvolti negativi sulla serenità e professionalità dei medici chirurghi. Temiamo che questo ulteriore ridimensionamento del Sant’Anna faccia arretrare l’ospedale in termini di competitività e capacità attrattiva e che possa generare l’allungamento delle liste d’attesa per gli interventi costringendo l’utenza lariana a recarsi negli ospedali di altre città lombarde. E’ necessario che i nostri politici e consiglieri regionali lariani chiedano alla Regione una deroga alla chiusura del reparto di chirurgia.

Adria Bartolich
Segretario Generale Cisl dei Laghi

Cesare Guanziroli
Segretario Generale Cisl  Medici dei Laghi