Como

Daniela Maroni presenta a Como il manuale anti stalking

Lorenzo Colombo 27 Gennaio 2015

Attualità, Como

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fare_stalking1COMO – “Giù le mani dalle donne”. Verrà presentato in Camera di Commercio a Como il nuovo manuale anti stalking realizzato da Telefono Donna Milano.

Amore ti amo, non posso fare a meno di te. Sei la mia ragione di vita.” Gli stalker spesso stupiscono con le parole e incantano con gesti unici, diventano amanti perfetti e sono sempre a disposizione. Ma quando la donna riprende coscienza della realtà e si rende conto che quella storia ovattata non ha senso e si allontana, inizia il calvario, quell’inferno detto stalking.

Secondo l’Istat infatti il 50% delle donne che ha subito violenza fisica è stata oggetto di persecuzioni attraverso telefonate e sms (68,5%), appostamenti fuori casa (57%) e inseguimenti (41%).

Dobbiamo essere forti – spiega Daniela Maroni, Consigliere Segretario Regione Lombardia – e denunciare ogni tipo di violenza fisica e psicologica, non dobbiamo avere paura e tanto meno rassegnarci. In provincia di Como e su tutto il territorio lombardo sono attive Associazioni e servizi mirati per dare un supporto alle donne vittime di stalking. Quella di oggi è un’altra occasione per conoscere come comportarsi e come riconoscere la persona che non ci permette di vivere e vuole obbligarci ad una libertà relativa.”.

Mercoledì 28 gennaio 2015 alle 17.00 in Camera di Commercio a Como, la Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia, in collaborazione con il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, organizza l’incontro di presentazione del manuale anti stalking realizzato da Telefono Donna Milano. Un documento tradotto in cinque lingue e distribuito negli ospedali, nei centri di ascolto e di aiuto per donne vittime di violenza.

Secondo il SISTAN, il Sistema statistico nazionale, nel 91,1% i reati di stalking sono commessi da maschi, l’età media dell’autore è di 42 anni contro i 38 della vittima e quasi un terzo degli stalker è disoccupato o con lavoro saltuario. Nel 33,2% dei casi, inoltre, vittima e autore hanno figli in comune e il movente più ricorrente, che spinge l’imputato alla condotta contestata, è quello di “ricomporre il rapporto” (30,4%), seguito dalla “gelosia” (11,1%) e dalla “ossessione sessuale o psicologica” (3,3%).

A Como, a fine 2014, sono stati più di 500 i casi di stalking e, nelle denunce, le parole più ricorrenti sono: aggressione fisica, psicologica, sessuale, economica.

Ma il fatto più drammatico è l’esito delle sentenze poiché le condanne (42,5%) e i patteggiamenti (14,9%) sono più frequenti delle assoluzioni (11,5%).

Penso che oggi non solo il Consiglio regionale lombardo, ma il mondo politico intero stia riscrivendo una pagina della normativa a sostegno delle donne perché la violenza è un fenomeno devastante che assedia la vita quotidiana e che non si risolve solamente applicando il codice penale. – continua il Consigliere segretario Daniela Maroni – Non sottovalutiamo il fatto che solo il 20% degli stalker soffre di patologie psicologiche. L’80% degli altri invece occupa una buona posizione sociale e professionale”.

Che fare allora? Meglio rivolgersi ai centri anti violenza perché fuggire non è sufficiente.

Dobbiamo rafforzare i centri anti violenza – conclude Daniela Maroni – offrire un servizio completo e capillare, sostenere le donne e far passare un messaggio molto semplice: assicurare la giusta assistenza e garantire protezione. Questo è uno degli impegni principali di Regione Lombardia”.