ERBA – Il dottore Maurizio Fratea e il professor Fabio Botto, oggi, sabato 15 novembre, alle 16, nella sala mostre della biblioteca di Erba, presenteranno il libro “Peer counseling della disabilità”, la trasformazione di un’esperienza traumatica in una professione di aiuto.
L’appuntamento è promosso dall’assessorato alla Cultura e dalla Commissione biblioteca ed è a ingresso libero.
Da operaio idraulico a scrittore. Quella di Maurizio Fratea è una vicenda indubbiamente singolare. A 14 anni, mentre già lavora alle prese con tubi e gas, il trauma di un incidente lo costringe a fare i conti con la disabilità. Ma soprattutto a riflettere, nei lunghi mesi d’ospedale per recuperare il recuperabile, sul senso di una vita che vede chiudersi parecchi orizzonti. L’impossibilità temporanea del dare, dello spendersi per gli altri e soprattutto per la sua famiglia, lo mette nella condizione dell’impotenza, della passività. Ma è qui che scopre quanto l’amore degli altri può su di lui. Impara a sentirsi amato. E vuole capire cosa c’è di così importante in lui, da meritare tanta cura e attenzione. L’essere stato voluto all’esistenza, semplicemente questo. Dai suoi genitori. Prima ancora, la sua fede lo dichiara, da Dio. Pensa a lungo, ne ha il tempo, le ragioni. Scopre quelle che, ama oggi dire, sono potenzialità emergenti, non ancora risorse. Per diventare tali, c’è bisogno di applicazione, fiducia, fatica, lavoro, confronto. Studia. Prima le scuole superiori. Poi l’università. Si laurea in Scienze Pedagogiche. Si crea una propria famiglia. E intuisce di avere una vocazione precisa, umana e professionale: restituire agli altri quello che ha ricevuto, scoperto con la sua intelligenza, approfondito attraverso uno studio appassionato e caparbio. L’ambito delle relazioni umane, quelle problematiche e faticose; il recupero della speranza, non per il tramite di illusioni e pratiche consolatorie, ma attraverso un percorso interiore di presa di coscienza del proprio valore: sono questi gli spazi in cui Maurizio Fratea ha acquisito competenza e capacità di intervento. La figura del Counselor, non ancora consolidata in Italia in ambito psico-pedagogico, viene interpretata da Fratea come un vera e propria pratica di riconoscimento e attivazione delle risorse. Per tutti c’è la possibilità di un senso e di un ruolo. La disabilità, in particolare, è un’occasione per vedere lati nuovi della realtà, maturare nuove sensibilità creando nuove professioni di aiuto come quella del Peer Counseling, insomma arricchire il mondo. Occorre però un mediatore, qualcuno che sappia catalizzare quelle potenzialità emergenti liberate dal trauma che spesso rimangono sospese, per farle precipitare nel mare avventuroso della vita. Fratea svolge e vuole svolgere questo lavoro. Dal percorso personale e dalle esperienze professionali di Counseling è nato Peer Counseling della Disabilità. La trasformazione di un’esperienza traumatica in una professione di aiuto. Il volume di Maurizio Fratea che un editore attento e puntuale come Maggioli ha voluto pubblicare. E’ un libro vissuto e pensato, ricco di spunti teorici, nati dalla vita, metabolizzati attraverso studi assidui e pratiche sul campo. È un’opera che apre prospettive e speranze. Per i disabili ma non solo. E’ un saggio necessario, che obbliga ad assumersi la responsabilità di ignorarlo.
Quarta di copertina – “Il libro narra, innanzitutto, una parte della mia esperienza di vita: adolescente quattordicenne appena ‘liberato’ dalla scuola dell’obbligo, pronto a soddisfare il mio bisogno di avventura nel mondo dei ‘grandi’. “Insieme all’avventura però mi attendeva un’altra decisiva esperienza che avrebbe inciso e orientato tutto il resto della mia vita. Sono stato ‘attraversato’ da un evento traumatico che ha interrotto la mia strada sbarrandomi il passaggio e costringendomi, una volta fuori pericolo, a cambiare radicalmente la mia vita in tutte le sue dimensioni. “Sono rientrato a casa dopo circa undici mesi di degenza ospedaliera… è stato abbastanza semplice rientrare in famiglia ma è stato molto più faticoso e in parte vale anche oggi, ri-entrare nella società. Gli sguardi degli altri erano cambiati… chi mi evitava e chi mi si appiccicava addosso come se fossi tornato bambino… “L’incontro con quell’esperienza ha cambiato il timone del mio viaggio costringendo la mia imbarcazione a cambiare rotta… “Mi sono sentito chiamato a ri-organizzare la mia vita. Mi sento ri-nato… nato una seconda volta… da quell’esperienza ho cercato di trarre insegnamento e ho provato a costruire un ‘modo/dispositivo’ che possa ‘agevolare’ chi desidera prendere seriamente in mano le redini della propria vita e condurla da protagonista”.
Maurizio Fratea Psicopedagogista, Peer Counselor, Consulente e Mediatore Familiare. Ha lavorato come libero professionista Peer Counselor per Istituzioni come INAIL Monza e Milano, Ospedale Ca’ Granda (Niguarda) Milano, CTO Milano e per Scuole di I e II grado come Docente di insegnanti di sostegno e genitori di bambini e ragazzi con disabilità.