PONTE LAMBRO – A dimostrazione del clima teso e confuso che si è venuto a creare a Ponte Lambro relativamente alla cittadinanza onoraria di Giancarlo Puecher, il Consiglio comunale d’urgenza, arrivato alla seconda convocazione nella mattinata di venerdì 21 marzo, ha visto anche la spaccatura di coloro che, nel corso della precedente assemblea, quella di martedì sera (vedi articolo), avevano votato contro al punto all’ordine del giorno.
Sette le persone che al Consiglio comunale di martedì sera avevano votato contro, cinque quelle che venerdì hanno ribadito il proprio voto contrario. Due astenuti. Nessuna dichiarazione di voto congiunto quindi tra il neo costituito gruppo indipendente di Francesco Cocchiararo e le due minoranze.
La compagine “Ponte Lambro Viva” si è spaccata, esprimendo due voti distinti: Simone Mauri (capogruppo) e Giuseppe Valsecchi si sono astenuti, mentre Daniela Sanfelice ha votato contro non potendo però firmare la dichiarazione di voto congiunta non essendo il capogruppo. Questa la sua dichiarazione: “Il nostro Sindaco, invece che scaricare responsabilità sui Consiglieri che non hanno condiviso non le scelte ma i tempi delle medesime, dovrebbe spiegare perché dopo quasi 10 anni di interregno si ricorda di una figura tanto importante del nostro territorio solamente 30 giorni prima del periodo bianco. In ogni caso la sottoscritta Daniela Sanfelice se ancora eletta in consiglio comunale dopo le prossime consultazioni sarà ben lieta di condividere l’onorificenza. A qualunque ora sia del giorno che della notte”.
Torna sulla questione anche il consigliere Cocchiararo. “Siamo al limite di una vicenda che definirei triste. Sono fortemente amareggiato. Sono contrario all’aver cambiato il quorum per la votazione di venerdì mattina: sarebbe stato più saggio proseguire con i 3/4, anziché chiedere la maggioranza semplice. Resto del parere che questi conferimenti andrebbero fatti all’unanimità addirittura. Io invece ho continuato a votare contro perché sono coerente. Questo voto, ribadisco, non è contro il merito, ma è una questione unicamente politica, che non va strumentalizzata”.
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