Vini contraffatti: 3 misure cautelari e sequestri per oltre 700 mila euro

viviana 23 Novembre 2021

Fuori provincia

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CREMONA/PAVIA -E’ stata denominata Operazione Dioniso quella condotta per due anni riguardo il commercio di prodotti vitivinicoli che già nel gennaio 2020 aveva portato a 5 arresti nell’Oltrepò pavese e in altre 6 province in Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige. Oggi è arrivata al risultato finale la complessa attività d’indagine con l’esecuzione di 3 misure cautelari reali e la confisca diretta e per equivalente di 8 immobili e disponibilità finanziarie per 740 mila euro nelle province di Pavia e Cremona.

Le misure cautelari emesse sarebbero state motivate per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Le investigazioni, svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche e videosorveglianza, avrebbero consentito di accertare che i vertici di una cantina pavese, con il concorso di un mediatore del settore vitivinicolo, enologi e titolari di aziende agricole
conferitrici, commercializzavano vini a denominazione di origine controllata (DOC) e a indicazione geografica protetta (IGP),
in realtà contraffatti per quantità, qualità e origine.

Durante i periodi di vendemmia, infatti, sarebbero state conferite uve diverse per tipologia varietale rispetto a quelle attestate nelle bollette di conferimento e nella relativa documentazione contabile. Non solo, perché sarebbero state acquistate in nero anche delle sostanze vitate dalle norme di settore quali lo zucchero invertito ed anidride carbonica oppure sostanze soggette a specifici parametri di utilizzo come il mosto concentrato rettificato

Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri di Pavia, che hanno seguito la pista già battuta due anni fa dalla Compagnia Carabinieri di Stradella e dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Voghera insieme al Gruppo Carabinieri Forestale di Pavia e all’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressioni Frodi dei prodotti agroalimentari (I.C.Q.R.F.).