Erba

Il futuro strategico territoriale dell’area vasta dell’Alta Lombardia

Caterina Franci 29 Settembre 2025

Economia/Lavoro, Erba

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A Lariofiere la presentazione dello studio di Confindustria Como e Confindustria Lecco/Sondrio

Ai lavori ha partecipato anche il Ministro Matteo Salvini

ERBA – Superare i confini amministrativi per costruire un territorio competitivo, sostenibile e capace di guidare il cambiamento. È questa la sfida al centro dello Studio Strategico Territoriale sull’area vasta dell’Alta Lombardia (Lario, Valtellina e Valchiavenna) presentato lunedì mattina presso il centro espositivo Lariofiere da Confindustria Como Confindustria Lecco e Sondrio.


La mattinata di lavori ha visto ospiti anche il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione Tecnologia Alessio Butti e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha chiuso la presentazione.

Brenna (a sinistra) e Campanari

Durante il loro intervento, i presidenti di Confindustria Como, Gianluca Brenna e di Confindustria Lecco-Sondrio, Marco Campanari, hanno sottolineato l’urgenza di reagire a trasformazioni globali senza precedenti: transizione digitale ed energetica, invecchiamento demografico, crisi geopolitiche e ridefinizione delle catene del valore.

“Non è un’alleanza di circostanza – ha spiegato Brenna – ma una scelta strategica per costruire insieme un territorio resiliente, competitivo e sostenibile. Questo studio è frutto di un percorso di analisi e di ascolto di tutti gli stakeholder delle tre province, che vorrei ringraziare in modo davvero sentito, realizzato grazie al fondamentale lavoro di TEHA Group. Un documento che non si limita a tracciare scenari ma disegna una vera roadmap per il futuro, individuando priorità concrete su cui concentrare energie e investimenti: dalla creazione di un Manufacturing Innovation Hub capace di mettere in rete centri di ricerca, startup e PMI, alla realizzazione di un data center di livello internazionale; da un piano condiviso per la decarbonizzazione e la transizione energetica, alla definizione di strategie comuni per attrarre e trattenere talenti, migliorando welfare e qualità della vita; fino a una mobilità più sostenibile e integrata e a un progressivo riordino dei servizi pubblici su scala sovraprovinciale”.

“Queste direttrici strategiche – hanno continuato i due presidenti – hanno un filo rosso: la convinzione che insieme possiamo costruire di più e meglio. Como, Lecco e Sondrio hanno vocazioni in parte diverse ma sicuramente complementari e questa diversità rappresenta una ricchezza inestimabile: manifattura avanzata, filiere digitali, filiera tessile, meccatronica, il legno – arredo, medtech, green tech, turismo e sport di montagna. Ognuno di questi asset, se valorizzato in ottica sistemica, diventa moltiplicatore di valore non solo per le imprese, ma per l’intera comunità, dove ogni peculiarità territoriale rappresenta la tessera di un mosaico più grande, che solo nell’unità rivela e dispiega tutta la sua forza”.

l presidente Campanari ha aggiunto: “La sfida è ambiziosa, ma è anche un dovere: dare ai nostri territori non solo la possibilità di competere, ma la capacità di guidare il cambiamento. Non solo crescere, ma indicare un modello di sviluppo sostenibile, inclusivo e innovativo per l’intera Area Vasta. Questo documento vuole essere un invito ad agire insieme. A guardare al futuro non come spettatori, ma come protagonisti di una nuova stagione di crescita condivisa. A credere che l’Area Vasta Como–Lecco–Sondrio non sia una nuova formula amministrativa, ma un progetto di comunità, di impresa, di vita”.

Lo studio individua i dieci pilastri fondamentali per il futuro delle tre province: un motore economico regionale (1,1 milioni di abitanti, 78mila imprese, 34 miliardi di euro di valore aggiunto e 7,3 milioni di presenze turistiche); sei filiere d’eccellenza: metallurgia, meccatronica, moda, arredo, agroalimentare e turismo; un cruscotto di competitività con oltre 60 indicatori, che collocano l’area nella Top 3 lombarda per il 61% dei KPI analizzati; digitale e ICT: 1.644 imprese high-tech e prospettive di polo nazionale nell’innovazione industriale e sanitaria; Transizione verde: forte impegno in sostenibilità, con Como eccellenza nella gestione idrica e Sondrio leader nell’idroelettrico; capitale umano: tasso di occupazione al 67%, ma persistono mismatch tra domanda e offerta di competenze, soprattutto digitali e green; infrastrutture: posizione strategica nei corridoi europei, ma ancora criticità su viabilità e rete ferroviaria; le Olimpiadi 2026: occasione per rilanciare turismo e infrastrutture, con focus sulla sostenibilità; una roadmap condivisa: sette ambiti prioritari, dal rafforzamento del manifatturiero alla creazione di un Manufacturing Innovation Hub e di un data center.


Il Ministro Salvini nel suo intervento conclusivo ha innanzitutto voluto ringraziare le associazioni industriali per il lavoro svolto: “Queste oltre 160 pagine mi hanno dato diversi spunti, l’appello che vi faccio è quello di ‘andare oltre’. Aiutiamoci a definire le priorità non solo dei prossimi mesi, da qui alle elezioni, ma anche dei prossimi futuri 5 anni”.

Prima di raggiungere Lariofiere Salvini ha incontrato a Como il Prefetto e i sindaci dei comuni alluvionati, colpiti dalla forte ondata di maltempo della scorsa settimana. E’ stato anche aggiornato sulla situazione lungo la Statale 36 tra Lecco e Abbadia, interessata domenica da una frana: “E’ chiaro – ha detto – che non bastano gli interventi in urgenza ma è necessario definire un piano più ampio di messa in sicurezza di questa come di altre tratte strategiche in vista delle imminenti Olimpiadi Invernali. Rattoppare non serve a niente, ho dato mandato ad Anas di provvedere al più presto per la Statale 36”. Sul dissesto idrogeologico Salvini ha commentato: “Agli ambientalisti non piacerà questa mia affermazione, ma credo che siamo di fronte ad un eccesso di ‘forestazione’, ho visto a Como, ma lo si vede anche in Valtellina, aree un tempo adibite a pascolo diventate bosco senza soluzione di continuità. Il fatto è che questa crescita incontrollata di piante diventa un problema di fronte ai recenti episodi di maltempo: se non curiamo ciò che è a monte, ne pagano le conseguenze a valle”.


Parlando delle prossime Olimpiadi il Ministro non ha nascosto le difficoltà: “Mancano solo 130 giorni, ai più potrà sembrare tanto tempo ma vi assicuro che non è così – ha commentato –sto lottando per fare sì che la variante di Tirano sia conclusa entro dicembre 2025 e non nel 2027, come inizialmente previsto. Gli investimenti sono stati notevoli, in tutte le aree interessate dal grande evento. Milano ospiterà il villaggio olimpico che terminate le gare diventerà lo studentato più grande d’Italia, 1700 posti letto a prezzo calmierato per andare incontro alle esigenze degli studenti fuori sede”. Ha quindi concluso: “Il vostro studio è per me monito a tenere la roadmap che avete tracciato in maniera sinergica come base per definire le future priorità: a chi sarà al mio posto tra due anni vorrei lasciare una cartina di progetti definitivi e potenzialmente già finanziati”.

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