C’è la crisi: boom di iscritti alle scuole agrarie lombarde

Lorenzo Colombo 5 Giugno 2014

Economia/Lavoro

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agricoltoriMILANO – Da quando è scoppiata la crisi economica sono aumentati di circa il 30% i ragazzi lombardi che hanno scelto di studiare agraria alle superiori. E’ questo il dato che emerge da una ricerca di Coldiretti Lombardia in occasione della giornata dedicata al progetto della UE su “Youth Guarantee”,  presentato a Milano.

“La crescita delle iscrizioni – spiega la Coldiretti regionale – riguarda sia gli istituti tecnici che i professionali”.

Sono proprio gli “Istituti professionali per l’agricoltura e l’ambiente” a fare da traino: fra il 2009 e il 2014 le iscrizioni al primo anno nei 13 istituti professionali statali con indirizzo agrario presenti sul territorio regionale sono aumentate di oltre il 34 per cento. Gli iscritti ai 12 istituti tecnici agrari statali della Lombardia, invece, hanno fatto segnare una crescita superiore al 27 per cento. La mappa lombarda del boom di agraria, per quanto riguarda gli istituti professionali, vede al primo posto la provincia di Bergamo: se nell’anno scolastico 2009/10 i ragazzi frequentavano i corsi professionali del “Cantoni” e del “Rigoni Stern” erano 39, nell’anno 2013/14 gli studenti sono diventati 257, con un aumento di oltre 6 volte. In provincia di Milano invece è stato boom per gli istituti tecnici: in questo caso gli studenti si sono quasi triplicati, passando da 333 a 959. La provincia di Brescia invece si piazza al primo posto per numero assoluto di studenti iscritti agli istituti agrari  (2.166 studenti nell’anno scolastico 2013/2014). Al secondo posto la segue la provincia di Bergamo (1.365) e al terzo quella di Pavia (1.337). Seguono Milano (1.132), Mantova (1.062) e Cremona (924). “L’ingresso dei giovani – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – è strategico non solo per l’agricoltura, ma per tutto il mondo economico. La carica di innovazione, la forza delle idee e la capacità di coniugare tradizione e futuro sono elementi importanti per far ripartire l’Italia e uscire dalla crisi. Per questo il processo di formazione scolastica diventa fondamentale per lo sviluppo di tutto il nostro sistema produttivo”.

(fonte Agielle)