CANZO – “Mi affido a Facebook perché non so più dove sbattere la testa. Andrò lunedì a fare la denuncia/querela in Questura, chiunque volesse venire con me a testimoniare fatti accaduti sia in questi giorni, sia in passato e’ il benvenuto!”. E’ questo l’amaro sfogo di Federico Gilardoni, canzese, rappresentante degli studenti dell’Università dell’Insubria. Il giovane ha affidato alla sua bacheca ciò che è capitato nella giornata di mercoledì, quando è stato inseguito e minacciato da un ragazzo. L’episodio, peraltro, si è ripetuto nella giornata di giovedì e venerdì.
“Ho chiamato la Polizia di Stato per “uno” studente che, oltre ad inseguirmi, è poi passato alle vere e proprie minacce..con acido in tasca e spranga nello zaino. Dunque, una volta rilasciato dalla Polizia già mercoledì, ieri ed oggi ha pedinato me e altri culminando in atti vandalici e vere e proprie minacce: me lo son trovato fuori dalla Conbipel a Montano (guarda caso) e, poi, di nuovo in Università (ri-guarda caso)! Il Rettore Vicario si è impegnato a portare a termine tutti gli atti in suo potere e gliene posso/possiamo solo che esser grati, per celerità e costante presenza – ha scritto Gilardoni – Se scrivo qui è perché voglio che si sappia, perché una denuncia, si sa, oggi giorno che effetti possa sortire..perché ho paura, si, ho paura..scusatemi ma è così, e non mi vergogno a dirlo!“.
Lunedì quindi, il rappresentante degli universitari comaschi andrà dalla Polizia per cercare di mettere fine a quello che ormai sembra essere diventato un incubo.
Il canzese ha trovato però la forza di ringraziare gli amici, che non lo lasciano mai solo: “Grazie a chi non mi fa sentir solo, cuore nel cuore, grazie a tutti, l’adrenalina sale in situazioni così ma tutto si supera e, con voi vicino, è ancor più vero. Ragazzi, lo dico qui perché resti, perché lo leggiate..perché non so più con chi parlare ma guardo avanti, e spero in un sereno dopo la tempesta”.
(foto tratta da Facebook)