MAGREGLIO – La parrocchiale di Magreglio non è riuscita a contenere la folla che questa mattina, 9 luglio, si è riunita per dare l’ultimo saluto a don Luigi Farina, scomparso a 73 anni a seguito di una battaglia contro un male incurabile (vedi articolo).
Per vent’anni è stato il rettore del santuario della Madonna dei Ghisallo, un punto di riferimento per gli appassionati di bici, e prima aveva prestato servizio ad Albavilla per 19 anni.
Oggi, a Magreglio, c’erano i suoi parrocchiani, ma anche tanti ciclisti e tante autorità del territorio per dirgli un grande grazie per tutto ciò che ha fatto.
Ad aprire il rito funebre il vescovo Luigi Stucchi, che ha letto una lettera scritta dal cardinale Angelo Scola.
“Don Luigi sapeva chiaramente che la sua chiamata stava arrivando ma non si è lasciato turbare, aveva fiducia verso questo momento perchè sapeva a chi andava incontro e chi lo attendeva: Gesù – ha detto Stucchi durante l’omelia, che si è ordinato sacerdote insieme a don Luigi – Eravamo nella stessa classe di ordinazione, Stormo 66, lo ricordo con affetto e stima, con lui ho condiviso i primi anni della vocazione. Credo che c’è un nome di dove sia ora: il paradiso. Lui è accolto da Gesù, a premio delle sue fatiche, della sua energia incontenibile. Un uomo capace di soffrire e di offrire. Ha sempre amato la chiesa e la gente e anche oggi lo riconosco presente con noi, qui, oggi“.
Al termine del funerale hanno voluto leggere alcuni ricordi coloro che lo hanno conosciuto, stimato e amato. “La tua assenza lacera la nostra anima ma non piangiamo – ha letto un nipote – hai dedicato la tua vita al Signore e ora, in cielo, completi la tua opera. Ti ringraziamo per essere stato presente, e per averti avuto con noi“.
Anche il primo cittadino di Magreglio, Danilo Bianchi, ha espresso il suo dolore in un messaggio colmo di ricordi e commozione. “Ciao don, voglio ricordarti così, senza troppe smancerie e con parole umili e semplici, proprio come ci hai insegnato tu. Ci hai insegnato a crescere con dei valori e, anche a vedere dai tanti giovani che ci sono qui, sono davvero convinto che hai fatto un gran lavoro. Eri sempre preso, sempre in ritardo, per non mancare in nessuno dei tuoi tanti impegni. Ricordo gli anni dei campeggi estivi, in cui ci accompagnavi sempre e le tue prediche perchè come dicevi tu “nessuno era un angioletto”. Magreglio è orgoglioso di avere avuto un parroco come te. Hai sempre lottato e anche durante la malattia sei stato presente. Il Santuario del Ghisallo, i ciclisti che lo hanno frequentato, non possono che dirti grazie. Un grazie di cuore per tutto quello che hai fatto per noi”.
Al termine un corteo di ciclisti ha accompagnato il feretro al santuario per far “vedere” a don Luigi il suo amatissimo Ghisallo e la Madonnina per l’ultima volta. Poi il viaggio verso Dolzago, paese di cui era originario, in cui il suo corpo riposerà in eterno accanto a quello dell’amata madre.