ERBA – Folla nella chiesa di San Maurizio nel pomeriggio di oggi, 13 maggio, per i funerali di Alberto Zennaro, 63 anni, professore di disegno e storia dell’arte al Liceo Galilei di Erba.
L’uomo, originario di Rovigo, viveva da tantissimi anni a Erba, dove era conosciutissimo.
Tantissimi gli studenti, i suoi studenti, che non sono voluti mancare all’ultimo saluto al prof Zennaro, stroncato da un tumore contro cui lottava da qualche anno.
“Siamo tutti qui per salutare Alberto e soprattutto per ringraziarlo per ciò che ha insegnato a tutti noi – sono le parole di Don Bassano Pirovano, durante l’omelia – Aveva una grande personalità e la capacità di far amare l’arte a tutti. Con orgoglio indicava a Erba le opere che lui aveva disegnato come architetto. Ora, dobbiamo avere la forza di andare avanti non scordandoci i suoi insegnamenti”.
La chiesa di San Maurizio era gremita e, al termine della funzione, sono stati proprio gli alunni a leggere in chiesa dei messaggi di affetto e cordoglio alla famiglia.
“Grazie per quello che ci hai insegnato”, “Ci accoglievi in aula sempre con un sorriso”. E ancora: ” Sei stato un professore ma anche un amico, ed è così che la ricorderemo per sempre”.
Toccante il ricordo della nipote, Silvia: “Grazie per essere stato un zio affettuoso, premuroso e un confidente unico. Ricorderà per sempre la tua voce, squillante e allegra anche negli ultimi tempi, che mi diceva ciao amore. E allora io vorrei salutarti così: ciao zio, ti voglio bene”.
Anche il figlio Andrea, musicista, ha preso la parola per cercare di spezzare un po’ la tristezza perchè “lui avrebbe voluto così. Ci prendevamo molto in giro e non ha mai dato a vedere quanto soffriva. ha affrontato la sua malattia con estrema dignità e io andrò avanti seguendo i suoi insegnamenti”.
Infine due studenti hanno intonato una canzone dedicata al compianto professore. Al termine un lungo applauso, che ha accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa.
La salma di Zannaro sarà cremata e trasferita a Rovigo, dove riposerà nella tomba di famiglia.
