Due cittadini brasiliani a bordo di un’auto con targa portoghese ignorano l’alt e finiscono in manette
La cocaina avrebbe potuto fruttare 800mila euro sul mercato; le pistole erano cariche e pronte all’uso
COMO – Hanno cercato di forzare il passaggio al confine senza fermarsi all’alt, forse sperando di confondersi tra i tanti veicoli che ogni giorno attraversano il valico tra Italia e Svizzera. Ma qualcosa, nel loro atteggiamento, ha insospettito gli agenti della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in servizio a Brogeda.
A bordo di una piccola utilitaria con targa portoghese viaggiavano due cittadini brasiliani, entrambi nervosi, evasivi e contraddittori nelle risposte sui motivi del loro ingresso in Italia. Quel comportamento ha spinto i militari ad approfondire il controllo, trasformando quello che poteva sembrare un semplice accertamento in un sequestro di rilievo.
All’interno di una pochette, uno dei due occupanti nascondeva una carta d’identità e una patente italiane contraffatte. Ma è stato uno zainetto a tradirli davvero: al suo interno, una bustina contenente circa sei grammi di metanfetamina in polvere di colore rosa. Un quantitativo non elevato, ma sufficiente a far scattare il campanello d’allarme.
A quel punto, gli investigatori hanno deciso di procedere con un controllo tecnico dell’auto. La scoperta è stata ben più grave: sotto il pianale, nascosti in due doppi fondi abilmente ricavati nella scocca del veicolo, sono stati rinvenuti 18 panetti di cocaina, per un peso complessivo superiore ai 18 chilogrammi. Oltre alla droga, gli agenti hanno recuperato anche quattro pistole semiautomatiche Glock calibro 9×19, sei caricatori (due già riforniti) e 50 proiettili sfusi.
I due cittadini brasiliani sono stati arrestati in flagranza per violazione dell’articolo 73 del Testo Unico sugli stupefacenti e trasferiti presso la Casa Circondariale di Como Bassone, dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Secondo le stime degli inquirenti, la sola cocaina sequestrata avrebbe potuto fruttare alla criminalità organizzata un profitto illecito di circa 800mila euro.
Il blitz, avvenuto nelle scorse ore, si inserisce nell’ambito delle operazioni quotidiane di contrasto ai traffici illeciti lungo la linea di confine tra Italia e Svizzera. “L’intervento – fanno sapere dalla GDF – è frutto del protocollo d’intesa siglato ad aprile 2023 tra l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, recentemente rinnovato, e rientra in un più ampio dispositivo di prevenzione contro il contrabbando di armi e stupefacenti”.
Le indagini sono tuttora in corso per ricostruire eventuali legami con reti criminali più estese. Intanto, resta valida per i due arrestati la presunzione d’innocenza, sebbene — fanno notare fonti investigative — “il quadro probatorio emerso lascia pochi dubbi sulle gravi responsabilità penali”.