Siccità, tavolo permanente in Regione, in aumento i rilasci d’acqua

Caterina Franci 10 Luglio 2022

Attualità

COMO – Un’emergenza, la siccità, che viene affrontata dalla Regione con un tavolo permanente al Pirellone. al quale hanno preso parte in videocollegamento rappresentati di ANCI, UPL, ARPA, gestori dei bacini idroelettrici, consorzi di bonifica, associazioni degli agricoltori, consorzi dei fiumi e dei parchi.

“Un momento di confronto utile e importante, è chiaro ed evidente a tutti che stiamo vivendo una situazione davvero molto complessa. Ci stiamo impegnando al massimo per gestire questa criticità utilizzando al meglio anche l’ultimo litro d’acqua” ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana con l’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Sertori.

Nell’incontro la Regione ha chiesto e ottenuto che i gestori dei bacini idroelettrici, per questo fine settimana, garantiscano ulteriori rilasci pari a 4 milioni di metri cubi (tra sabato e domenica) da destinare al Lago di Como, in attesa dell’entrata in vigore dell’accordo siglato giovedì sera e attivo da lunedì 11 luglio, ovvero: “Per far fronte alla grave crisi idrica in Lombardia e non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi per salvare il raccolto agricolo, gli operatori idroelettrici intensificheranno i rilasci d’acqua per i prossimi dieci giorni – spiega l’assessore Sertori – A partire da lunedì 11 luglio e fino alla fine del mese saranno turbinati 5.6 milioni di metri cubi al giorno, aumentando di fatto i rilasci di 1,6 milioni rispetto a quanto convenuto fino ad oggi sul bacino dell’Adda. Sono inoltre stati prolungati fino a fine mese i rilasci sui fiumi Oglio e Serio, mentre sul Brembo potranno continuare per dieci giorni”.

“Questo quantitativo – spiega Sertori – è il massimo della capacità che le macchine hanno per turbinare e produrre energia. La riunione è stata l’occasione per aggiornare i dati relativamente all’acqua presente negli invasi. Infatti i metri cubi a disposizione nelle dighe alpine sul bacino dell’Adda non sono 190 milioni (dato comprensivo dei bacini svizzeri) ma sono poco più di 120 milioni, una parte dei quali non utilizzabile oltre ad una scorta necessaria da mantenere negli invasi che consente il mantenimento in equilibrio della gestione elettrica regionale e nazionale”.