Erba

Mons. Pirovano, la testimonianza della presidente degli Amici

Redazione 21 Dicembre 2025

Attualità, Erba

Tag: , , , ,


ERBA – «Tutto sembrava normale, come negli ultimi giorni, con il papà, incosciente, che pareva dormisse. Improvvisamente quella parvente serenità venne squarciata dall’urlo della mamma: “Il papà non respira più!”». È un frangente drammatico di vita famigliare, quello che Rosanna Pirovano, presidente dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano, rievoca nella testimonianza che sarà online sul sito degli Amici dal 22 dicembre, a conclusione dell’iniziativa ideata per celebrare i 110 anni dalla nascita di padre Aristide (22 febbraio 1915).

Era una calda domenica di luglio e Vincenzo Pirovano, fondatore dell’omonima carrozzeria, giaceva da giorni in coma. La figlia telefonò al medico curante che, pur di domenica, arrivò immediatamente, constatò il precipitarsi della situazione e «disse ciò che non avremmo mai voluto udire: “Se siete credenti, chiamate un prete”». Tuttavia, annota Rosanna, «se mio papà avesse intuito la presenza di un prete della parrocchia avrebbe capito la gravità del momento», anche perché, pur incosciente, «capiva quando noi figli entravamo in camera» e «addirittura gli spuntava qualche lacrima quando ascoltava i cori lirici», di cui era appassionato cultore.

Così Rosanna si ricordò che padre Aristide, amico di vecchia data del padre, era a Erba, «dove era stato da poco operato all’Ospedale Fatebenefratelli». Lo avvisò tramite la sorella Carla, ma mentre lo attendeva notò un particolare angosciante: «I piedi e le mani del mio papà cambiavano colore: un grigio stava risalendo gli arti, lentamente ma inesorabilmente, e con orrore lo associai alla morte».

Al suo arrivo padre Aristide gli mise una mano sulla fronte, gli sussurrò qualcosa e poi recitò tre Ave Maria con una veloce benedizione. Era di fretta e Rosanna l’accompagnò all’uscita, non sapendo come affrontare il tema dell’estrema unzione. Alla fine si fece coraggio e gli chiese se sarebbe ritornato: «“Non ce n’è bisogno…”, mi rispose».

C’era un’altra cosa, però, che lei voleva domandargli, e riguardava Marituba: «“Potrei venire nel prossimo agosto? Non so fare niente, ma mi adatto, dò una mano…”. Dal finestrino, improvvisamente severo, disse: «No. Tu devi stare qui, coi tuoi fratelli. Quel tempo non è ancora arrivato. Con la Provvidenza ci vuole pazienza…”».

Congedato padre Aristide, Rosanna tornò nella camera del padre e lo trovò «seduto comodamente, appoggiato su tre cuscini», che «stava “ordinando” alla mamma di portargli qualcosa da mangiare». Al suo sconcerto Vincenzo Pirovano replicò: «Cosa vuoi che capiscano i dottori…». E confermò di essersi accorto anche della visita di padre Aristide: «’l ma pareva un puu smort. Infatti l’ha dii apena tre Avmarei e l’è scapàa da curza…». «In quel momento mi ricordai dei piedi – si conclude la testimonianza -: il grigiore era sparito, anche dalle mani, i colori erano tornati al loro vecchio posto».

In questi giorni gli Amici partecipano al cordoglio di famigliari, amici, conoscenti e di tutta la città di Erba per la scomparsa del maestro Giovanni Brambilla, avvenuta nei giorni scorsi a 87 anni. Artista di vaglia, apprezzato in Italia e all’estero nel campo della pittura, dell’incisione e della scultura, ha fondato e presieduto per oltre 50 anni il Gruppo Artistico Erbese. È stato a lungo presidente della Biblioteca Comunale, che ha animato con innumerevoli iniziative artistiche e culturali. Amico di padre Aristide fin dalla sua giovinezza, realizzò lo stemma per la sua ordinazione episcopale, avvenuta esattamente cinquant’anni fa (13 novembre 1955). Socio fondatore dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano, finché le condizioni di salute gliel’hanno consentito ha partecipato assiduamente alle iniziative del sodalizio. Nel 2015, in occasione del pellegrinaggio in Vaticano nel centenario della nascita di padre Aristide, realizzò appositamente un suo ritratto, di cui poi fece dono a papa Francesco.