ERBESE – I comuni dell’erbese hanno celebrato questa mattina il 4 novembre. Ecco alcune immagini delle cerimonie che si sono svolte alla presenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine e i discorsi letti nell’occasione:
ALBAVILLA
PROSERPIO
ALZATE BRIANZA

“La ricorrenza del 4 novembre è un momento forte di condivisione di valori comuni, patrimonio di ognuno di noi e della nostra Repubblica che celebra l’Unità Nazionale. – afferma il sindaco di Alzate Brianza Mario Anastasia – È il giorno in cui siamo chiamati al commosso ricordo di tutti coloro che in armi hanno lottato, sofferto e perso la vita per l’unità e la libertà del nostro Paese e nelle missioni internazionali di pace all’estero.
“Siamo qui alla Scuola Primaria, con i nostri bambini, per un doveroso e deferente omaggio ai caduti e dispersi di tutte le guerre perché il loro sacrificio ha contribuito alla nascita dell’Italia Repubblicana: unita, libera e solidale. L’Italia rimane fedele al dettato costituzionale che impedisce l’uso delle armi per la soluzione delle controversie internazionali, ma non si sottrae all’obbligo morale e politico di difendere, ove possibile, gli equilibri di pace. È per questo che, aderendo alle iniziative dell’O.N.U., tanti nostri giovani in ogni parte del mondo sono presenti in missioni di pace.
“Siamo qui perché la ricorrenza odierna deve divenire anche occasione di studio, di riflessione, di confronto perché il passato ci aiuti a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori e di responsabili dell’oggi.
È, soprattutto, ai più giovani che questo ricordo va tramandato, affinché, anche in un momento storico complesso come l’attuale, possano comprendere il significato del coraggio, del senso del dovere e del concetto di patria, che si rinnova nel tempo.
“Quest’anno, inoltre, ricorre il centenario della traslazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria in Roma a seguito dell’approvazione del Parlamento della Legge 11 agosto 1921, n.1075, ‘per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra’.
“Questo soldato, volutamente “di nessuno” è in realtà percepito come “di tutti” al punto da trasformarsi nella sublimazione del sacrificio e del valore dei combattenti di tutti i Caduti per la Patria.
Il sindaco Anastasia ha inoltre ricordato la Costituzione Italiana:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Partendo dall’Articolo 11, Anastasia spiega:
“Ripudiare la guerra vuol dire vincere l’egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuove guerre per smania di potenza, con la lotta all’ignoranza e al disimpegno civico; la conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte ma sono, invece, conquiste che si consolidano ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per gli altri, aiuto per i più deboli”.
Il sindaco sottolinea inoltre:
“Una cosa, però, deve essere molto chiara: nulla si fa cancellando il passato. Il sacrificio di tante vite è servito e serve a conquistare la libertà e la democrazia per tutti. La memoria dei nostri caduti ci sia monito per far radicare e crescere libertà e democrazia nella pace e nella giustizia, in Italia e nel mondo. Dobbiamo imparare dal nostro passato, – ribadisce il primo cittadino – non disperdiamo la lezione della Storia e la saggezza dei nostri anziani: impegniamoci personalmente, perché il nostro Paese ha bisogno di ognuno di noi”.
Il discorso si conclude infine con i ringraziamenti al Parroco Don Lodovico Colombo, all’associazione Alpini, all’associazione Autieri d’Italia, a tutti i presenti ed in particolare le Insegnanti ed i bambini della Scuola Francesco Anzani.
CAGLIO
PONTE LAMBRO
TAVERNERIO