Goletta dei laghi, il Lario meglio del 2024, ma peggio del 2023: ecco l’analisi

Redazione 29 Giugno 2025

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Lago di Como

 

La campagna di Legambiente ha analizzato le acque dei 5 laghi lombardi. Miglioramento rispetto al 2024 grazie alle forti piogge

Sul Lario analizzati 11 punti: di questi 6 rientrano nei limiti di legge

COMO – L’analisi di 5 laghi lombardi (il Sebino, le sponde lombarde del Benaco, del Lario, del Ceresio e del Verbano) effettuata dalla campagna di Legambiente “Goletta dei Laghi” mostra un’immagine preoccupante: su 32 punti monitorati 15 sono risultati fortemente inquinati, 2 inquinati e 15 nei limiti di legge. Il bilancio complessivo è migliore rispetto all’anno scorso (grazie anche alle forti piogge), ma decisamente peggiore di quello del 2023.

Sul Lario la situazione si presenta migliore rispetto allo scorso anno: di 11 punti monitorati 6 risultano nei limiti di legge. Le zone non inquinate sono lo scolo in via Torrazza a Torno, campionato quest’anno per la prima volta; la foce del torrente Breggia, dal 2019 nei limiti di legge; la foce del torrente Albano, dal 2022 al 2024 al di fuori dei limiti di legge; la foce del torrente Valle dei Mulini, entro i limiti anche nel 2023 e nel 2024; la foce del torrente Esino, che mostra risultati alternati dal 2011; la foce del torrente Gallavesa, lo scorso anno fortemente inquinato.

Cinque però sono i punti risultati fortemente inquinati: la foce del torrente Cosia, fuori dai limiti dal 2020; la foce del torrente Inganna, fortemente inquinato anche nel 2024 e inquinato nel 2022 mentre nel 2023 risultato nei limiti; la foce del torrente Meria, fortemente inquinato negli ultimi 3 anni; la foce del torrente Caldone, dal 2009 mostra risultati alterni con prevalenza di concentrazioni al di fuori dei limiti di legge; e la foce del rio Varrone, dal 2023 entro i limiti.

“Tra i bacini storicamente monitorati in questo ventennale della campagna – dichiara Emilio Bianco, portavoce della Goletta dei laghi 2025 – fin dall’inizio, un ruolo centrale lo hanno sempre avuto i 5 grandi laghi lombardi: Iseo, Garda, Maggiore, Ceresio e Lario. In tutti questi anni, grazie all’impegno costante di volontarie e volontari, abbiamo seguito l’evoluzione della qualità delle loro acque, riscontrando in alcuni punti criticità persistenti e concentrazioni elevate di inquinanti microbiologici, che indicano problemi strutturali piuttosto che episodi isolati. Un dato particolarmente preoccupante, al di là delle singole performance anche migliorative registrate dallo scorso anno, riguarda il netto peggioramento rispetto al 2023, quando molti dei campioni risultarono entro i limiti di legge, complice probabilmente la siccità che aveva ridotto notevolmente l’apporto di inquinanti dagli affluenti”.

“I venti anni di Goletta dei Laghi parlano chiaro – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Servono politiche condivise e strutturate per preservare la salute delle persone e la qualità degli ecosistemi. Non dobbiamo dimenticare cosa riceviamo da questi specchi d’acqua, famosi nel mondo: economia, benessere, mitigazione degli effetti della crisi climatica. Le amministrazioni locali devono tenere presenti tutti gli aspetti della gestione territoriale, trovando punti di contatto tra le rispettive politiche per realizzare obiettivi utili alle comunità locali. Gli investimenti più necessari sono quelli nella depurazione e nel ciclo integrato delle acque”.

I prelievi di Goletta dei Laghi sui laghi lombardi sono stati realizzati dal 10 al 19 giugno da tecnici, volontarie e volontari di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono stati prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che ha avuto luogo lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici – Enterococchi intestinali ed Escherichia coli – classificando come “inquinati” i campioni che superano i limiti di legge e come “fortemente inquinati” quelli che li superano di oltre il doppio. I risultati di Goletta dei Laghi non certificano la balneabilità dei punti di campionamento.