INVERIGO – Un progetto nato in occasione di Expo grazie alla collaborazione del Circolo Fotografico di Inverigo, l’Amministrazione comunale e l’assessorato alla Cultura e l’Istituto Alberghiero Ballerini di Seregno e che prende il nome di Disculture – Culture Disculture e sculture di cibo.
“Il progetto si sviluppa da una serie di tavole fotografiche e dei testi che cercheranno di mostrar e dimostrare l’evoluzione del nostro modo di nutrirci – spiega Giovanni Bartesaghi, presidente del Circolo fotografico – Porrà anche, anche la grande questione di come si nutriranno i nostri nipoti o per meglio dire, come noi, ed è la grande scommessa di sapremo pensare e preparare le future risorse alimentari”
Il progetto si compone di tre parti:
1 – il cibo che era: foto realizzate in altri paesi, che raccontano come trovano il loro nutrimento. Altre raccontano quale era il nutrimento nel passato.
2 – Il cibo che è: realizzato interamente sul nostro territorio.
E’ una istantanea della realtà del cibo oggi.
3 – Il cibo che sarà: foto chiaramente non realizzate nel nostro territorio che cercheranno di raccontare come cosa sarà e come sarà il cibo dei nostri nipoti.
“Il progetto verrà presentato alla festa di Inverigo a luglio e per la la sua realizzazione sono stati creati dei gruppi di lavoro”.
Per il cibo che era hanno lavorato Elio Pozzoli, Therese Redaelli e Rosangela Somaschini; per il cibo oggi ha visto la collaborazione dell’Istituto Alberghiero Ballerini; come ci alimentiamo: Bartesaghi Giovanni, Montuoro Luigi e Luigi Bosisio; Povertà: Bartesaghi Emilio e Pianello Antonella; Cibo che non si mangia: Bonacina Giovanna e Piazza Paola; Sculture di cibo: Fumagalli Anna e Bernasconi Enrico; La nostra terra: Bruno Isella, Virginio Passera e Corrado Trevisanello.
Infine per il cibo che sarà: La nostra terra Bruno Isella, Virginio Passera e ricerca dei gruppi con l’apporto di una associazione che si occupa di educazione alimentare.