COMO – Proprio nella giornata di giovedì, 12 febbraio, i sindacati hanno incontrato la commissione regionale attività produttive in merito alla chiusura di 65 Uffici Postali e la riduzione di giorni di apertura al pubblico di altri 120 uffici in Lombardia. Si prospettano 4 chiusure tra Como e Provincia e la razionalizzazioni in Provincia di 18 uffici utilizzando l’ apertura a giorni alterni. Tra gli uffici erbesi che dovranno abbassare la saracinesca anche quelli di Alserio e Anzano del Parco (vedi articolo)
«La Commissione ha condiviso le nostre valutazioni sul piano – spiega Giovanni Fagone, segretario provinciale Slc Cgil – in primo luogo perché non tengono conto delle esigenze del territorio e dei suoi abitanti». Si è impegnata, inoltre, a sottoscrivere una risoluzione da proporre nella prossima seduta del Consiglio regionale con l’obiettivo di costruire le condizioni perché si possa modificare il progetto aziendale.
La Slc comasca ha intenzione di chiedere incontri con i comuni interessati: «Gli interventi riguardano piccoli paesi, frazioni, in zone montane e morfologiche con una popolazione anziana e già disagiata per le carenze dei servizi, dalla sanità ai trasporti. Quindi, viene meno il ruolo di servizio pubblico che Poste dovrebbe garantire».
Questa decisione aggrava, secondo il sindacato, le carenze strutturali: «Oggi sono presenti 100 sportelli mono operatori su 195. Inoltre, secondo noi, il fabbisogno di organico ammonterebbe a circa sessanta unità».
Nel contempo, la Slc ritiene positiva l’ interrogazione parlamentare, portata avanti anche da Chiara Braga e Mauro Guerra, sullo stesso argomento.