Il progetto ha coinvolto 20 Rsa nelle provincie di Como e Varese
“Le bocce come strumento di promozione di movimento, socializzazione e inclusione”
COMO – Nella mattinata di sabato 13 settembre si è tenuta una grande festa in Villa Puricelli a Bodio Lomnago, in provincia di Varese, dove circa 200 persone hanno partecipato all’evento conclusivo del progetto “Invecchiamento attivo. Il gioco delle bocce”. L’iniziativa, promossa da ATS Insubria in collaborazione con Regione Lombardia e FIB Federazione Italiana Bocce, è durata un anno e ha coinvolto 20 strutture tra le provincie di Como e Varese.
Il progetto riconosce la pratica delle bocce come strumento a favore della salute dei cittadini e la funzione sociale anche in termini di inclusione sociale per una longevità consapevole. Nel torneo tra strutture di sabato sono stati coinvolti oltre 50 anziani di una decina di RSA del territorio e una squadra di ANFASS.
All’evento erano presenti numerose le autorità tra cui: Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Attilio Fontana Presidente Regione Lombardia, Salvatore Pasquariello Prefetto di Varese, Marco Magrini Presidente della Provincia di Varese, Federica Picchi Sottosegretario ai Giovani ed allo Sport in Regione Lombardia. Presenti anche Emanuele Monti Presidente Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia di Regione Lombardia e Giuseppe Carcano direttore dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese. Invece, per ATS Insubria sono intervenuti il direttore socio-sanitario Enrico Tallarita e la direttrice del Dipartimento PIPSS Sara Gambarini. Oltre che il presidente dell’RSA Villa Puricelli, Maurizio Di Muro.
Special Guest della mattinata Dino Meneghin che, intervistato da Gianluca Rossi, ha rilasciato un’importante testimonianza di cosa significhi invecchiamento attivo. Tra i presenti anche Memo Remigi, giocatore di bocce che ha intrattenuto i presenti e premiato i vincitori del torneo insieme Meneghin. Per il torneo sul podio: al terzo posto La Residenza di Malnate, al secondo Villa Puricelli di Bodio e al primo Fondazione Bernacchi di Gavirate.
“Oggi è stata una giornata particolarmente significativa che ha rappresentato un’importante occasione di incontro e condivisione – commentano dalla direzione di ATS Insubria -. L’evento ha voluto valorizzare un percorso che, sin dalle sue prime fasi, si è posto l’obiettivo di migliorare il benessere psico-fisico degli anziani. Mettendo al centro i loro bisogni attraverso un’attività tanto semplice quanto efficace: lo sport e in particolare il gioco delle bocce. Questa disciplina, è profondamente radicata nella nostra tradizione locale ed è stata riscoperta e reinterpretata come strumento di promozione del movimento, della socializzazione e dell’inclusione”.
“In un contesto di questo tipo, la presenza di giovani in un momento di festa e condivisione conferma anche il valore del progetto come esperienza intergenerazionale. E dimostra quanto sia possibile creare ponti tra mondi apparentemente lontani, generando nuove opportunità di dialogo, confronto e crescita reciproca. A nome di tutti gli organizzatori, desideriamo ringraziare le strutture partecipanti, gli operatori, i delegati provinciali della FIB, le famiglie, i rappresentanti delle realtà associative locali e le autorità che, con la loro presenza e il loro contributo, hanno reso possibile il raggiungimento di questo significativo traguardo. Il loro impegno ha permesso non solo di ridare vita a una tradizione sportiva del nostro territorio. Oltre a costruire le basi per un futuro in cui rispetto e partecipazione siano i valori fondanti di ogni iniziativa rivolta alla comunità”.
A chiudere la mattinata la premiazione dei partecipanti al torneo e un momento di consegna dei riconoscimenti agli operatori che hanno seguito gli anziani durante tutti i 12 mesi di progetto. Infatti, grazie al supporto della FIB che è intervenuta con il proprio know-how, sono stati offerti ad alcuni dipendenti delle RSA dei percorsi formativi per fornire competenze e capacità di carattere tecnico-sportivo.
Conclusi i percorsi formativi, all’interno delle 20 strutture coinvolte tra Varese e Como si è dato il via alle attività laboratoriali. Dalla spiegazione delle regole agli allenamenti e la realizzazione di mini-torneo che hanno coinvolto gli ospiti, i loro familiari e alcune persone del territorio per promuovere la conoscenza tra diverse generazioni. Il progetto legato all’invecchiamento attivo ha visto, inoltre, la realizzazione di numerose attività fuori dalla Rsa. Sono stati infatti realizzati tornei locali anche in partnership con le Associazione Sportive Dilettantistiche e bocciodromi che in questi mesi hanno sposato il progetto.