SIRIA – “Siamo in pericolo, potremmo essere uccise, supplichiamo il nostro governo di riportarci a casa entro Natale”.
Queste le parole del video datato 17 dicembre di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti italiane, probabilmente sequestrate da una fazione legata ad al Nusra e diffuse nella notte di capodanno su un canale YouTube che si chiama Islamic Sham.
Si tratta di jihadisti vicini ad al Qaeda che operano in Siria e Libano. Le due giovani erano attiviste per il progetto da loro fondato a marzo insieme a Roberto Andervill, Horryaty e fanno parte del gruppo “Rose di Damasco” di Asso, con cui c’è una collaborazione. Proprio la sera della scomparsa delle due italiane, la fondatrice dell’associazione che si occupa di reperire fondi per la Siria, Silvia Moroni, aveva appuntamento con loro via Skype. ma da luglio non si avevano più notizie.
Le due ragazze, nel filmato diffuso in rete, chiedono alle autorità italiane di intervenire e riportarle a casa prima di Natale. Non si capisce però, perché il video sia stato postato così tardi in internet.
La Farnesina per il momento non commenta e fa sapere che la situazione è delicata.
Entrate in Siria dalla Turchia le due ragazze sono sparite il 31 luglio, rapite nella località di Abizmu, dopo essere state attirate nella casa del capo del Consiglio rivoluzionario locale.
Le due ragazze hanno indosso una tunica nera lunga che copre loro il corpo e i capelli, ma lascia libero il volto. A parlare è Greta, mentre Vanessa tiene in mano il foglio dove si legge la data di mercoledì 17 dicembre 2014.
Si riaccende quindi la speranza di poter presto liberare le due giovani e riportarle presto a casa dai loro cari.