Albese con Cassano

Sindaci uscenti: Alberto Gaffuri traccia il suo bilancio

Admin Altreforme 15 Aprile 2014

Albese con Cassano, Politica

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Alberto GaffuriALBESE CON CASSANO – Alberto Gaffuri traccia un bilancio dei suoi 5 anni da sindaco di Albese con Cassano. E’ stata un’esperienza guidata dal buon senso e che potrebbe prolungarsi oltre il 25 maggio prossimo.

A lui abbiamo sottoposto le 10 domande della nostra inchiesta sui sindaci uscenti.

 

1) Cosa lascia in eredità al suo successore?

Lascio una mentalità più aperta rispetto a quella che ha contribuito alla mia elezione cinque anni fa. Spero tanto che possa proseguire, a prescindere dal risultato elettorale del prossimo 25 maggio.

 

2) Quali i problemi irrisolti e che richiedono urgentemente ancora una risposta?

Il primo è quello della viabilità lungo la Como-Lecco. Abbiamo versato nel 2012 250mila euro nelle casse della Provincia di Como affinché la stessa provvedesse alla costruzione di due rotatorie e alla messa in sicurezza del tratto urbano. Adesso tocca a loro. I cittadini di Albese con Cassano hanno fatto la loro parte. La Provincia, dunque, rispetti i patti.

 

3) C’è qualcosa che aveva promesso nel programma elettorale e che non è riuscito a mantenere?

No. Il programma del 2009 non fu steso all’insegna delle promesse, ma dell’impegno a dedicarsi quotidianamente al paese. Io e la mia squadra l’abbiamo fatto. Proposito mantenuto, dunque.

 

4) Di cosa si pente in questo suo quinquennio da sindaco?

A costo di apparire un pizzico presuntuoso, ma non credo di aver alcunché di cui pentirmi.

 

5) Qual è la cosa che ha fatto in questo mandato di cui va più orgoglioso?

Essermi dedicato giorno dopo giorno alla cura del mio paese non a parole, ma con fatti concreti.

 

6) Come ha vissuto i rapporti con le minoranze?

Quando c’è una maggioranza forte e coesa, il ruolo della minoranza non può che essere secondario. Così è stato, tant’è che non ci sono stati grandi scontri, né grandi polemiche. E’ già qualcosa. Qualche proposta in più, però, non avrebbe fatto male. Peccato.

 

7) Qual è il ricordo più bello di questi 5 anni?

Ne ho tre. Il primo è il giorno del giuramento da sindaco, quando Carlo, che sarebbe poi stato nominato vicesindaco, aiutandomi a indossare la fascia tricolore mi ha coperto quel tanto che basta per non far vedere una lacrimuccia scendere dal mio viso. Il secondo, la consegna a mia sorella Claudia del Premio Campanen Stort. Da fratello maggiore è stata un’emozione impareggiabile. Il terzo, l’incontro con il futuro presidente francese Hollande sul Portet d’Aspet. Fu di una cordialità infinita. Chi poteva supporre, allora, che l’anno successivo avrebbe guidato la Francia?

 

8) C’è qualche consiglio che si sente di dare al suo eventuale successore?

Essere sindaco comporta il dovere di prendere decisioni serie, che ricadono sulla testa di tutti. Il buonsenso è la miglior strategia contro gli interessi di parte, di qualunque natura essi siano.

 

9) Si dia un voto per questo mandato

Penso di aver dato il mio meglio. Ciò non necessariamente si è tradotto in scelte popolari, ma di sicuro ha comportato un grande sforzo, che ho profuso con passione e tenacia. Ho fatto tutto quel che potevo, consapevole di avere dei limiti, soprattutto di natura caratteriale.

 

10) Si ricandida?

La recente modifica delle regole impone anche in una realtà come la nostra la parità di genere all’interno della futura giunta. In sostanza, dei quattro eventuali assessori, due saranno uomini e due donne. Su questo stiamo lavorando.