PONTE LAMBRO – Alla fine il Consiglio comunale di Ponte Lambro ha detto “sì” alla cittadinanza onoraria a Giancarlo Puecher. E’ stata però altresì sospesa qualsiasi cerimonia ufficiale riguardante l’attestato all’eroe della Patria.
Venerdì mattina alle 8 il Consiglio comunale si è riunito in sala Giunta e con 8 voti a favore ha conferito il riconoscimento, dopo il rinvio della seduta di giovedì 20 marzo alle 13 per mancanza del numero legale. Questa mattina, invece, il Consiglio era valido e ha decretato voto favorevole, nonostante due astenuti (Simone Mauri e Giuseppe Valsecchi) e cinque contrari (Francesco Cocchiararo, Maria Grazia Aldeghi, Giancarlo Castagna, Marco Broggio e Daniela Sanfelice).
Il clima non è sereno e si rischia di danneggiare l’immagine di Puecher. Queste le motivazioni che hanno spinto il sindaco, Andrea Cattaneo, a sospendere ogni cerimonia ufficiale relativa a Puecher prevista nel corso della serata di oggi (vedi articolo). Per evitare speculazioni, dunque, tutto sarà rimandato a dopo le elezioni. Cattaneo consegnerà la medaglia ricevuta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’attestato di cittadinanza agli Alpini che consegneranno il testimone alla nuova Amministrazione dopo la tornata elettorale.
All’assemblea di questa mattina, Cattaneo ha letto un discorso ufficiale, uno dei pochi scritti nei suoi dieci anni da sindaco. Ecco il contenuto:
“Sono deluso e amareggiato: sembra di essere tornati indietro di trent’anni, quando l’odio politico prendeva il posto del dialogo democratico, ma non smetterò mai di credere e di lavorare, come ho fatto per tutti questi anni, per rendere Ponte Lambro migliore.
Non mi sono candidato, la prima volta 20 anni fa, per interessi personali, ma per poter dare una mano, una svolta, creare un nuovo modo di lavorare aperto alla cittadinanza ed a tutte le parti sociali che vivono il nostro paese.
Abbiamo operato in opere pubbliche, sociali, migliorato i servizi e soprattutto ricreato la voglia di celebrare le nostre giornate insieme, accompagnati dalle nostre e da altre associazioni, cercando di dare onore a chi nel nostro passato ha compiuto sia atti di valore straordinari che opere normali che alla comunità hanno comunque dato amore incondizionato ed universale.
Abbiamo ridato vita ad un ormai asfittica e quasi dimenticata “celebrazione della fine della prima guerra mondiale (1918), giornata delle Forze Armate e commemorazione del Milite Ignoto e di tutti i caduti durante la prima guerra mondiale ancora senza nome” coinvolgendo scuole ed associazioni, ricordando da sempre Giancarlo Puecher, Roberto Lepetit e tutti i nostri caduti di tutte le guerre.
Abbiamo celebrato, quando altri lo nascondevano, il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Abbiamo dedicato momenti, ricordato e continueremo a ricordare i nostri “personaggi illustri” Don Giovanni Strada, Leopoldo Metlicovitz e Zaira Spreafico, sempre fonte di ispirazione e modelli di vita per le nuove generazioni.
Abbiamo dedicato momenti e ringraziato con il premio Ponte d’Oro tanti nostri cittadini, associazioni ed aziende.
Sempre disinteressatamente.
Questo clima di tensione volutamente creato su questioni futili è ingiustificabile ed inqualificabile, un atto meschino messo in atto per bearsi di aver messo in minoranza il Sindaco in consiglio comunale, stante oltretutto l’assenza di tre rappresentanti di cui è stata data ampia giustificazione.
Basta leggere le dichiarazioni ai vari media per rendersi conto delle vere intenzioni.
Se proprio era necessario abbassarsi a tanto da parte di chi ha condiviso i passi mai facili e pieni di impegno di questa amministrazione da oltre dieci anni, o da chi è brillato costantemente per la loro continua assenza e costante silenzio, mai un intervento, mai una considerazione, mai una mozione un o.d.g., mai niente, allora il consiglio comunale era composto da altri quattro punti, anche non determinanti.
Si è voluto, al di là delle puerili frasi di circostanza colpire un atto eccezionale, frutto anch’esso di duro lavoro, probabilmente non nemmeno lontanamente capibile e apprezzabile da chi non conosce la parola del lavoro prestato ad unico scopo di servire la propria comunità e non per propri interessi di bottega.
Credevo che in un piccolo Comune si lavorasse nell’interesse esclusivo della collettività e pensavo che le beghe personali fossero utilizzate come arma politica soltanto dai politici di professione. Prendo atto di essermi sbagliato.
Con il vostro atto, spero che dopo oltre ventiquattro ore ve ne siate resi conto, non avete colpito me, non avete colpito il gruppo di maggioranza, che seppur in maniera ridotta, lo è ancora, ma avete colpito un uomo eccezionale, un patriota riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. Avete colpito tutte quelle persone che in questi anni hanno dato il loro tempo, la loro vita a commemorarne la figura a mantenere alti i suoi valori, tra cui in micro piccolissima parte mi ci metto anche io per quel poco e micro che ho fatto per ricordarlo.
(tratto da il volume Nel Nome del Figlio leggo i nomi citati da Virginio Rognoni di Cesare Grampa, Luigi Meda, Paolo Emilio Taviani, Ferruccio Parri, Bianca Ceva, Caio Mario Cattabeni, Piero Malvestiti,, Giovanni Spadolini, Leo Valliani, Leopold-Sedar Senghor, Eduardo Frei Montalva, Santo Mazzarino, Giorgio Rumi, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Pietro Bucalossi, Aldo Aniasi, Carlo Tognoli, Virginio e Gianni Puecher). Leggo inoltre sempre dal medesimo volume la lettera testamento di Giancarlo Puecher: L’amavo troppo la mia patria, non la tradite e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia vita e avrete il compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale. Perdono a coloro che mi giustiziano, perchè non sanno quello che fanno e non pensano che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia ….)
Ritenevo e ritengo la attribuzione della cittadinanza onoraria un giusto riconoscimento ed un motivo di orgoglio per tutta la comunità pontelambrese, non certo un motivo di vanto personale.
Dichiaro pertanto sospesa qualsiasi tipo di cerimonia ufficiale di conferimento della cittadinanza stessa, visto il clima ostile e disdicevole che andrebbe ad offendere la memoria di un uomo di grande valore, che dovrebbe essere solo da esempio per tutti noi.
Dispongo che la Medaglia del Presidente della Repubblica, l’attestato di conferimento della cittadinanza onoraria vengano consegnate, in forma riservata, al Gruppo Alpini di Ponte Lambro, affinché ne siano i degni custodi.
Comunico che è stato definito un serio programma di commemorazione della memoria di Giancarlo Puecher e Roberto Lepetit, rispettivamente medaglia d’oro ed argento della resistenza, ambedue legati alla comunità pontelambrese, la cui programmazione è prevista durante il prossimo anno scolastico, che vede la partecipazione delle associazioni che hanno finora mantenuto viva la memoria dei due martiri e della parte viva della comunità pontelambrese.
Voglio ringraziare tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato ad elaborare e concretizzare questo progetto, frutto di impegno ed ore di lavoro e non come banalizzato una scelta estemporanea.
Auguro al prossimo nuovo sindaco di poter procedere con iniziative adeguate in un clima di vera serenità”.
Articoli precedenti:
Niente cittadinanza onoraria a Puecher: il Consiglio vota contro
Il sindaco ci riprova: convocato un consiglio comunale d’urgenza
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