
ERBA – Tv, radio, portali specializzati. Nazionali e locali. Nell’ultima settimana «Crevenna Borgo dei Presepi» ha spopolato sui mezzi di informazione. A cominciare dalla presentazione che lunedì 15 dicembre ne ha fatto “Angoli”, il magazine quotidiano condotto da Dolores Longhi su Espansione Tv. Per proseguire con il servizio andato in onda su Rai3 giovedì 18, in mattinata in «Buongiorno Regione» e nel pomeriggio nel Tgr: in alcuni minuti l’inviata Donatella Negri ha saputo condensare i contenuti principali e il significato dell’iniziativa, sottolineati dalle parole di don Ettore Dubini e Angelo Garofoli, mentre immagini sapientemente selezionate e montate hanno mostrato i dettagli più suggestivi e toccanti sia del Presepe in movimento di Villa Ceriani, sia de «La più grande storia mai raccontata» allestita sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena. Nella stessa giornata, e in replica venerdì 19, Televallassina ha mandato in onda un ampio reportage a cura di Giuseppe Fusi e Daniele Ghillioni, che ha passato in rassegna, con dovizia di particolari e spiegazioni, i manufatti degli Artigiani del Presepe crevennesi. E infine SiViaggia, portale nazionale di approfondimento turistico e culturale, che in un lungo articolo ha annoverato quello di Crevenna tra i presepi più belli d’Italia.
Filmati, servizi e testi sono online sulla pagina Facebook PresepediCrevenna, che nell’edizione 2025 sta registrando un autentico boom di visualizzazioni e interazioni. Sulla pagina il 24 dicembre si concluderà il Calendario virtuale dell’Avvento e il gioco a esso collegato: ogni giorno si apre una finestrina che racconta un dettaglio del Presepe in movimento; ogni mattina si annotano i nominativi delle prime tre persone che mettono una reaction al post e la persona che il 24 dicembre avrà interagito il maggior numero di volte, risultando sempre tra le prime tre, si aggiudicherà un premio; quindi a breve si conoscerà il nome del vincitore o della vincitrice, a cui andrà un omaggio messo a disposizione dagli Artigiani del Presepe.

Oltre a informazioni, foto, richiami al Vangelo dei giorni festivi, sondaggi e curiosità, sulla pagina da sabato 27 dicembre partirà un altro gioco: «Trova il dettaglio», iniziativa gratuita rivolta a quanti vorranno mettersi alla prova recandosi a Crevenna e visitando con attenzione «La più grande storia mai raccontata», per individuare il dettaglio fotografato nel post messo sulla pagina Facebook. Per dare la risposta corretta bisognerà però attendere domenica 11 gennaio quando, alle ore 9, verrà ri-postata sulla pagina la fotografia relativa al gioco: alla prima persona che commenterà sotto il post con la risposta corretta andrà un omaggio messo a disposizione dagli Artigiani del Presepe.
Questo grande interesse mediatico si riflette naturalmente sulle visite ai due manufatti (notevole soprattutto l’apporto del servizio della Rai). Dalla riapertura di sabato 13 dicembre, un gran numero di visitatori ha già raggiunto Villa Ceriani per ammirare il Presepe in movimento. Ne sono giunti in gran numero dalla Bergamasca, dal Piemonte (Novara, Borgomanero, Vercelli, ecc), dall’Emilia (Piacenza) e dal Triveneto (Pordenone). E questo malgrado l’esiguo passaggio d’accesso alla struttura, a causa delle misure di sicurezza imposte dai lavori in corso in Villa: a questo proposito, anzi, vale la pena sottolineare che nessuno ha sinora manifestato fastidi o disagi.
Discorso analogo vale per «La più grande storia mai raccontata», alla cui visita molte persone accompagnano un passaggio nella chiesa di Santa Maria Maddalena per accendere un lume o una candela alla Luce della Pace, la fiammella proveniente dalla Basilica della Natività di Betlemme e giunta a Crevenna sabato 13 dicembre: l’iniziativa degli Amici di Lillia sta stimolando infatti molti ad attingere alla Luce per portarne il bagliore nella propria casa come simbolo della personale speranza di pace.

Per quanto riguarda invece il grande allestimento sul sagrato, nel percorso di visita l’ultimo quadro che appare al pubblico è anche il primo nella storia, essendo anche l’unico tratto dall’Antico e non dal Nuovo Testamento: Mosé che, davanti al Vitello d’oro, in preda all’ira rompe le tavole dei dieci comandamenti. Perché un episodio così drammatico? «Mosè scende dal monte Sinai – spiega don Ettore – e vede che il suo popolo ha già dimenticato tutto quello che Dio ha fatto per lui, creando un vitello d’oro, simbolo di potenza. Allora scaglia lontano le pietre. Abbiamo voluto rappresentare questa scena perché anche noi, in qualche modo, viviamo il tempo dell’adorazione del vitello d’oro: la nostra è una società che ha cancellato Dio. Ma così facendo si avvia all’autodistruzione».