
ALBESE CON CASSANO – La collaborazione tra realtà del territorio e l’incontro tra generazione è ciò su cui si è poggiata la collaborazione nata in primavera tra la Casa albesina delle Suore Ospedaliere e il Centro Studi Casnati.
Agli studenti della classe seconde dell’anno 2024/2025 – del Liceo artistico G. Terragni del Centro Studi Casnati è stato proposto di partecipare al contest della Seta“I ragazzi dicono” promosso da Confindustria Como per il quale avrebbero dovuto presentare alcuni progetti legati al mondo della seta e della sostenibilità.
Per quest’anno il Centro Studi Casnati ha deciso di indirizzare il progetto verso l’ambito sociale e la presenza sul territorio di una realtà come Villa San Benedetto Menni che ha adottato, nel proprio nucleo dedicato alle persone con Alzheimer e/o Demenza, il metodo Gentlecare ideato da Moyra Jones ha offerto agli studenti la possibilità di realizzare progetti adatti alla stimolazione degli Ospiti e pertanto utilizzabili nella quotidianità.
E’ nato cosí il progetto Seta e Memoria, un nodo che unisce, realizzato dalle classi seconde con il supporto della prof.ssa Laura Castelletti.
L’approccio seguito è stato quello suggerito dalla stessa Moya Jones: “Ciascuno di noi, qualunque sia il proprio ruolo, aiuta la persona anziana a richiamare un ricordo, a restituire dignità, a vivere la giornata come se non fosse una persona malata”.
Sono quindi stati presentanti all’equipe di Villa San Benedetto Menni e, successivamente, agli Ospiti 5 progetti, come protagonisti giochi da tavolo realizzati con cravatte in seta, forniti dall’azienda partner Tessitura Serica A.M. Taborelli e reinventati dagli studenti secondo il principio della sostenibilità.
L’incontro tra generazioni è stato importante per gli Ospiti della Casa delle Suore Ospedaliere perché ha offerto l’opportunità di vivere qualche ora diversa dalla routine quotidiana e, al tempo stesso, ricevere in dono protesi (ovvero ausili e/o oggetti) funzionali a colmare la necessità di affaccendarsi in attività, caratteristica tipica di chi soffre di demenza o Alzheimer.
Significativo è stato il rimando degli studenti.
“La realizzazione di questo progetto mi ha reso davvero orgogliosa. Inizialmente mi sono sentita come se una grande responsabilità mi fosse stata affidata in quanto a farne uso sarebbero stati pazienti di Alzheimer e avrei voluto creare la più utile attività.
Noi tutti abbiamo cercato di approfondire al meglio il tema posto in relazione con il metodo montessoriano, infatti, la richiesta prevedeva di ideare un gioco che, attraverso questa metodologia, riuscisse a allenare la manualità degli utilizzatori.
Siamo riusciti a concepire cinque diversi strumenti, ognuno dalle caratteristiche diverse ed incentrato in specifici esercizi.
Lo sviluppo di questi strumenti è stato reso possibile soprattutto grazie al materiale datoci da aziende del territorio e dai preziosi consigli delle operatrici della Villa di San Benedetto Menni e della nostra professoressa, le quali hanno saputo indirizzarci nella migliore strada. “ riferisce Martina B.
Elena P, racconta che “la partecipazione al concorso “I ragazzi dicono” è stata per noi un momento di grande crescita e riflessione. Il riutilizzo della seta, nel nostro caso ricavata da cravatte inutilizzate donate alla scuola, è stato interpretato seguendo il tema dell’Alzheimer. Ci è stato chiesto di realizzare individualmente un esercizio per allenare i pazienti, proposto sotto forma di gioco montessoriano. Gli esercizi presentati hanno diverse finalità: allenare la manualità fine, l’associazione visiva, il pensiero strategico.
I cinque giochi selezionati sono stati realizzati da noi studenti e poi portati alla casa di riposo di San Benedetto Menni, dove abbiamo passato un pomeriggio con i pazienti, presentando i nostri lavori, ascoltando le loro storie e, soprattutto, giocando insieme. Questa esperienza ci ha permesso di dare valore alle esigenze di tutti, all’ascolto, all’empatia e alla collaborazione.”
Le progettualità sviluppate dai ragazzi sono state presentato al Concorso “I ragazzi dicono” a settembre 2025 e hanno ottenuto il terzo posto da parte della giuria che ha premiato lo sfondo sociale del progetto e l’impegno di generazioni diverse in un unico progetto.
La collaborazione dunque, è stata proficua e ci auguriamo sia l’occasione per proseguire su questa strada di intrecci di relazioni, esperienze, supporto e soprattutto, attenzione alla Persona, nel segno dell’Ospitalità predicata da San Benedetto Menni.

