
PONTE LAMBRO – Si è svolta lo scorso venerdì, 5 febbraio, la cerimonia di conferimento della medaglia d’onore ai familiari dell’alpino Riccardo Borgonovo, classe 1915, fatto prigioniero durante la Seconda Guerra Mondiale e deportato in Germania.
Come ricordato in una nota dal Comune di Ponte Lambro, dopo l’8 settembre 1943 e la firma dell’armistizio con gli Anglo-Americani le divisioni tedesche disarmarono e fecero prigionieri i soldati italiani presenti sui vari fronti di guerra. Oltre 600.000 italiani vennero caricati su carri bestiame e deportati nei campi di lavoro disseminati tra la Germania e la Polonia. I nazisti non riconobbero ai soldati italiani lo status di prigionieri di guerra, ma quello di Internati Militari Italiani per sottrarre i soldati al controllo della Croce Rossa Internazionale e alla Convenzione di Ginevra.
Gli italiani furono costretti a lavorare come schiavi nelle fabbriche tedesche, oltre 50.000 morirono di stenti, di fame o uccisi. Emissari del governo fascista della repubblica sociale chiesero ai soldati italiani di prestare giuramento a Hitler per tornare in Italia a combattere contro gli alleati e le formazioni partigiane. Degli oltre 600.000 soldati, pochissimi accettarono di giurare, mettendo in atto una formidabile forma di resistenza contro il nazifascismo.
Questa sorte toccò anche all’alpino pontelambrese Riccardo Borgonovo alla cui memoria è stata consegnata ai parenti una medaglia d’onore, alla presenza del Prefetto di Como, Andrea Polichetti, e del sindaco di Ponte Lambro, Ettore Pelucchi. Il riconoscimento è stato attributo su indicazione della presidenza del Consiglio dei Ministri.