
CASLINO D’ERBA – Ha appeso definitivamente oggi, giovedì, cappello e divisa il Commissario di Polizia Locale Pompilio Sturdà che dopo quasi 42 anni di lavoro potrà godere il meritato riposo della pensione.
Una vita nella Polizia Locale quella di Pompilio Sturdà, classe 1961: il primo incarico come vigile a Magreglio e dopo 4 anni il trasferimento a Caslino d’Erba dove è rimasto per i successivi 37 anni rivestendo i ruoli di agente di Polizia Locale, messo e autista dello scuolabus.
Vera e propria figura di riferimento, Pompilio Sturdà si è sempre impegnato per la comunità non solo come agente di Polizia Locale, ma anche come consigliere comunale capogruppo di minoranza a Eupilio e come allenatore della Polisportiva Castelmartese, attività da cui, come lui stesso dice, “ho avuto tante soddisfazioni”.

“Anche per me è arrivato il momento di concludere la carriera lavorativa – ha dichiarato – Vado in pensione dopo 4 anni a Magreglio e 37 a Caslino d’Erba. Andare in pensione è un passaggio importante della vita pieno di significati, ma significativo è stato trascorrere le mie giornate di lavoro per tanti anni in un paese che, seppur piccolo, è ricco di persone collaborative e con la voglia di mettersi in gioco per il proprio paese”.
Il Commissario ha quindi rivolto un pensiero a tutti coloro con cui ha lavorato: “Saluto con sincero apprezzamento le amministrazioni comunali dei sindaci Cermenati, Trabattoni F. Sartorio G. Pontiggia D. e Pontiggia M., tutti i miei colleghi e tutti i segretari comunali anche se con qualcuno i rapporti non sono stati idilliaci con cui ho avuto il piacere di lavorare, di crescere e di collaborare per il bene del paese, tutte le associazioni che in diverse occasioni hanno dato il loro contributo per migliorare e rendere le varie manifestazioni e iniziative pubbliche molto apprezzate da tutti i cittadini e dai paesi a noi vicino”.
“Saluto con caloroso affetto tutti gli abitanti di Caslino d’Erba che mi hanno fatto sentire rispettato e uno di loro, che hanno contribuito a farmi amare il lavoro e a rendere le mie giornate piacevoli ed interessanti, anche se gli ultimi anni sono stati molto difficili. Un affettuoso abbraccio a tutti i ragazzi e i volontari che sullo Scuolabus hanno reso divertenti tutti i percorsi casa scuola e scuola casa. Sono orgoglioso di aver lavorato per questo paese che mi ha permesso di realizzarmi come persona: ritengo che il lavoro sia fondamentale per la dignità e la libertà di un individuo. Sono anche molto fiero di aver dato il mio personale contributo alla crescita e alla tranquillità di questo paese per 37 anni”.
E da oggi, dunque, la pensione, ma sono già tanti i sogni e i progetti in cantiere: “Oltre a fare il nonno dei miei due bellissimi nipotini di 2 e 5 anni ho già in mente un grande progetto, un sogno per me – ha concluso – Mi piacerebbe riuscire ad allenare una squadra composta da ragazzi diversamente abili. È un’idea che coltivo già da diverso tempo e che spero di riuscire a realizzare con tutto il cuore”.