ERBA – Mattia Mingarelli non sarebbe stato ucciso. Questo quanto emerso dall’autopsia effettuata ieri, mercoledì, sul corpo del 30enne albavillese scomparso in Valmalenco lo scorso 7 dicembre e ritrovato morto nel pomeriggio della Vigilia di Natale.
Per conoscere l’esatta causa della morte bisognerà attendere il responso ufficiale dell’anatomopatologo, Paolo Tricomi di Lecco, ma per ora sul corpo del 30enne non è stato rinvenuto alcun segno di violenza e le cause del decesso non sarebbero imputabili ad un omicidio.
Mattia era scomparso il 7 dicembre nella frazione di San Giuseppe di Chiesa Valmalenco. Per giorni i soccorsi lo avevano cercato, invano. Nel pomeriggio della Vigilia di Natale il suo corpo senza vita era stato notato da alcuni sciatori, non molto distante dal punto in cui era scomparso. Tra le prime ipotesi c’era quella che fosse stato spostato, ma l’autopsia avrebbe escluso anche questa circostanza.
Quanto accaduto effettivamente dovrà essere chiarito dalle indagini, che proseguono. Non si esclude la disgrazia durante un’escursione.