Tavernerio

Apicoltura Triangolo Lariano: l’appello ai Comuni contro il glifosato

Miryam Colombo 30 Novembre 2018

Ambiente, Tavernerio

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TAVERNERIO – “Siamo un gruppo di aziende agricole, di apicoltori professionisti e non, che insieme vogliamo salvaguardare la salute di tutti, dell’ambiente in cui viviamo e degli insetti impollinatori indispensabili per l’ecosistema del quale facciamo parte”. Con queste parole iniziano le lettere che gli apicoltori del gruppo “Api Brianzole” hanno indirizzato a undici Comuni dell’erbese per chiedere l’abolizione del glifosato come sostanza per la disinfestazione delle erbe.

La questione “Glifosato”

Durante la conferenza stampa di mercoledì 28 novembre a Tavernerio, i produttori si sono rivolti ai rappresentanti delle Amministrazioni presenti chiedendo loro di mettere al bando l’erbicida Glyphosate, perché responsabile di danni alla salute dell’uomo e degli insetti impollinatori. 

La richiesta degli apicoltori nasce da un inaspettato cambiamento della questione a livello europeo: “A dicembre 2017, durante l’assemblea della Cee, si è discusso circa l’uso del glifosato – ha spiegato Luciano Mazzola, uno dei produttori membri dell’associazione – A causa di un repentino cambiamento di posizione da parte della Germania, i governi, tra cui l’Italia, che chiedevano l’abolizione assoluta della sostanza sono rimasti in minoranza. Il voto ha decretato lecito l’utilizzo del glifosato ancora per cinque anni”.

Appellandosi alla normativa vigente del Parlamento europeo in ambito di salute pubblica, quindi le associazioni nazionali e locali hanno chiesto alle Amministrazioni di vietare l’utilizzo della sostanza sui territori di propria competenza. “I Comuni hanno sottolineato alcuni problemi relativi soprattutto alla possibilità di controllare in modo capillare il rispetto di un eventuale divieto – ha proseguito Mazzola – Di conseguenza, seguendo l’esempio del Comune di Castelmarte (che la scorsa estate ha emanato l’appello ai propri cittadini, ndr) si sono detti disposti ad invitare la popolazione a non acquistare più il glifosato”.

I Comuni destinatari delle lettere sono Albavilla, Albese con Cassano, Alserio, Alzate Brianza, Caslino d’Erba, Canzo, Como, Erba, Inverigo, Ponte Lambro e Tavernerio.

 

 

Le soluzioni alternative

Nei prossimi mesi, gli apicoltori e i produttori che aderiscono all’associazione si recheranno dalle proprie Amministrazioni per discutere eventuali soluzioni alternative: “L’acido pelargonico, a base di olio vegetale, è stato individuato come valido sostituto ecologico del glifosato – ha precisato Mazzola – Così come alcuni apicoltori e associazioni si stanno battendo per introdurre nuovi metodi di disinfestazione delle zanzare: le sostanze che vengono spruzzate uccidono gli esemplari adulti, ma avvelenano anche i pollini e, di conseguenza, gli insetti impollinatori. Già da tempo in Svizzera e Trentino, ad esempio, si usano sostanze alternative e non nocive che agiscono nell’acqua dove sono deposte le uova. Le alternative ci sono, ma bisogna fare delle scelte“.

Prossimamente l’associazione contatterà anche la Provincia di Como e il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” si renderà interlocutore delle aziende ferroviarie che utilizzano ampiamente il glifosato per la disinfestazione delle erbe dai binari.

In questi giorni, le “Api Brianzole” stanno diffondendo sui propri canali di comunicazione un video documentario che divulghi la conoscenza della tematica: ad essere intervistato è Francesco Panella, uno dei finalisti del Premio Luisa Minazzi come “Ambientalista dell’anno” promosso da Legambiente Onlus e dal mensile La Nuova Ecologia. Attualmente Panella è impegnato nella lotta contro i pesticidi al Parlamento di Bruxelles.