Erba

Coronavirus. Lo sport nella fase 2: “C’è molta incertezza”

Caterina Franci 30 Aprile 2020

Erba, Sport

ERBA – Anche il mondo sportivo vive l’incertezza della Fase 2 annunciata dal premier Conte e che dovrebbe prendere il via il prossimo 4 maggio. A partire da quella data, stando a quanto riportato nel nuovo Dpcm, gli sportivi professionisti e non professionisti di interesse nazionale potranno riprendere ad allenarsi: questo vale per i cosiddetti sport individuali, mentre i cosiddetti sport di squadra potranno riprendere a partire dal 18 maggio, ma le incognite sono ancora molte. A giorni si attendono le FAQ del Ministero che, si spera, chiariranno gli aspetti rimasti poco definiti, nel frattempo l’umore nell’ambiente sportivo erbese non è dei più ottimisti.

A sinistra Alberto Ciceri

 

Sport prettamente individuale, ad esempio, è quello dell’atletica leggera, ma i ragazzi dell’Atletica Erba non torneranno presto ad allenarsi come ha fatto sapere il presidente Alberto Ciceri: “L’obiettivo sarebbe quella di ricominciare gli allenamenti dal 18 maggio, ma attualmente le indicazioni sono davvero scarse e non univoche – ha spiegato – da parte nostra c’è tutta la volontà di dotarci delle misure di sicurezza necessarie per riprendere la consueta attività sportiva con i ragazzi, ma viviamo nell’incertezza”.

Come spiegato, mancano ancora delle linee guida precise per la ripresa dell’attività atletica: “Il Governo ha richiesto al Coni un piano dettagliato per la ripresa degli sport individuali,  ma l’atletica ancora non è contemplata, speriamo ne parlino. Il mio pensiero – ha detto Ciceri – è: o ci consentono di ricominciare con misure di sicurezza sostenibili, come mascherina, guanti, gel igienizzanti, ingressi scaglionati al centro sportivo per gli allenamenti, o per noi non ha senso. Ad esempio tra alcune ipotesi divulgate c’era quella di igienizzare gli attrezzi ad ogni utilizzo, oppure, per il salto in alto, si pensava di munire gli atleti di un telo in pvc personale con cui ricoprire il materasso del salto prima dell’atterraggio, cambiandolo ogni volta. Francamente mi sembrano soluzioni poco praticabili per una realtà come la nostra e, immagino, molte altre”.

Nell’attesa di capire cosa fare il timore è quello di perdere iscritti: “Noi stiamo intrattenendo i ragazzi come possiamo, mandiamo allenamenti a casa, abbiamo lanciato una challenge, come Direttivo ci confrontiamo praticamente tutti i giorni, ma inevitabilmente siamo preoccupati e ora come ora vediamo difficile una ripartenza prima di settembre. Staremo a vedere, nell’attesa faremo di tutto per arrivare preparati, come sempre, sperando in aiuti” ha concluso.

Matteo Isella

 

La stessa, se non più sentita, incertezza, si respira nell’ambiente degli sport di squadra, tra cui il calcio a livello dilettantistico. “La cosa che lascia più perplessi è che ad oggi non sia stato ancora ufficializzato né tanto meno comunicato la fine del nostro campionato” ha detto Matteo Isella, presidente del GS Arcellasco. “Non entro nel merito della Serie A, ovviamente, ma parlo dei dilettanti: ad oggi le gare sono sospese, ma è evidente che il campionato è finito. Attendiamo di capire cosa succederà, anche a livello di classifiche, come intendono gestire la questione delle promozioni e delle retrocessioni. E’ ancora tutto da definire”.

La scorsa settimana, come annunciato, c’è stato un incontro con il presidente regionale della Lega dilettantistica, Giuseppe Baretti, e il ministro dello Sport di Regione Lombardia: “Non è emerso molto – ha detto Isella – probabilmente ce ne sarà uno la prossima settimana per definire ulteriori aspetti, speriamo. Ora come ora gli scenari per noi sono due: tornare in campo a settembre o addirittura, come qualcuno vocifera, a gennaio/febbraio. Ci stiamo preparando nell’ottica di ricominciare per settembre, e quindi da agosto, ma è evidente che in uno sport come il nostro tutte le regole sulla distanza di sicurezza sono impraticabili, per questo la vedo difficile. Sono propenso a credere che il ritorno in campo definitivo, almeno per i dilettanti, sarà dopo il vaccino”.

Isella ha quindi parlato anche dell’aspetto economico: “La nostra società per ora sta bene ma è evidente che stiamo andando incontro ad uno tsunami economico che sarà ben peggio di quello sanitario, e questo si traduce anche in termini di sponsor e supporto alle società dilettantistiche. Per carità – ha concluso – sono il primo a dire che viene prima la ripartenza delle imprese che del calcio, ma naturalmente stiamo pensando anche a questo e quotidianamente ci confrontiamo. Ci piacerebbe più chiarezza e più coraggio dai nostri rappresentanti, ma andiamo avanti, cercando di tenere i ragazzi uniti e nell’attesa di tornare al più presto sui nostri amati campi”.

foto archivio

 

A Pusiano, invece, il Centro Remiero attende dalla Federazione l’elenco degli atleti di interesse nazionale che potranno allenarsi in vista dei Campionati Europei in calendario per il prossimo settembre (categorie U23 e Senior): “Per decreto – ha detto il presidente Fabrizio Quaglino – gli atleti rientranti in questo elenco potranno tornare ad allenarsi dal 4 maggio ma la nostra sede rimarrà chiusa. Ora aspettiamo indicazioni per capire se gli atleti potranno andare in barca singola o multipla, le distanze dovrebbero poter essere mantenute senza problemi. Siamo naturalmente contenti di questa apertura ma non nascondo preoccupazione per tutto il settore giovanile, fermo oramai da tempo. I ragazzi non vedono l’ora di tornare in barca ma noi dobbiamo fare i conti con la situazione e con i numeri, e fare sì che quando questo accadrà, ci siano tutte le condizioni di sicurezza per farlo”.

Ci dispiace molto aver penalizzato i giovani – ha continuato Quaglino – la preoccupazione è ovviamente perdere una parte significativa di vivaio che è un patrimonio inestimabile per realtà come la nostra, e non solo. Ripartire non sarà facile, ma faremo di tutto per ‘oliare’ la macchina. Sicuramente siamo avvantaggiati dal fatto di avere una sede grande e un terreno ampio dove poter prevedere allenamenti e la ripresa graduale dell’attività del Centro Remiero nel rispetto delle regole previste. Avvicinandosi la bella stagione, sarà più facile, ma non va sottovalutato il rischio” ha concluso.