Padova, eccezionale intervento al cuore in cardiochirurgia

Caterina Franci 1 Agosto 2018

Fuori provincia, Sanità

PADOVA – Di norma si sarebbe dovuti intervenire con un’operazione a cuore aperto per salvarle la vita, ma l’equipe cardiochirurgica dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova diretta dal Prof. Gino Gerosa che conta una nutrita esperienza di interventi eccezionali e pionieristici, ha optato per un intervento, ancora una volta d’avanguardia, che contribuirà alla diffusione della conoscenza cardiochirurgica.

L’operazione è stata eseguita su una donna con una massa di 3 cm al cuore, scoperta grazie ad un ecocardiogramma che le aveva diagnosticato la presenza di un’anomalia intraventricolare sinistra. La signora già sottoposta recentemente ad intervento a cuore aperto, sarebbe stata ad alto rischio per un nuovo intervento cardochirurgico tradizionale.

Prof. Gino Gerosa

Il team cardiochirurgico diretto dal Prof. Gino Gerosa del Centro Gallucci di Padova dopo aver studiato attentamente il caso, ha scelto una soluzione del tutto innovativa e mai attuata prima d’ora.

L’intervento è stato pianificato nei minimi dettagli vista la delicatezza della situazione ed è stata valutata la tecnica più idonea e micro-invasiva per l’asportazione della massa evitando l’intervento tradizionale a cuore aperto.

Informata dovutamente, la paziente ha acconsentito, conscia dei rischi in cui sarebbe incorsa utilizzando invece la tecnica a cuore aperto con la riapertura dello sterno e l’arresto cardioplegico del cuore per asportarle la massa intracardiaca.

A dirigere ed eseguire la delicata operazione, il Prof. Gino Gerosa direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova coadiuvato da un team multidisciplinare composto dai cardiochirurghi Dott.i Vincenzo Tarzia, Augusto D’Onofrio, Lorenzo Bagozzi; anestesista ed esperto di ecocardiografia transesofagea tridimensionale Demetrio Pittarello; perfusionista Fabio Zanella; e personale infermieristico al completo.

Il Ministero della Salute ha autorizzato la Cardiochirurgia di Padova a procedere con la nuova tecnica di intervento. La procedura è stata eseguita a cuore battente, senza l’ausilio del bypass cardiopolmonare totale, senza aprire il cuore con il minor numero di incisioni possibili.

Si è intervenuti partendo da una minitoracotomia sinistra di soli 4 cm. e, vista la grande esperienza di questo Centro con interventi con piccole incisioni dalla punta del cuore, inferiori ad 1 cm, si è riusciti ad inserire il catetere attraverso l’apice del cuore al cui interno è stata fatta passare una cannula di aspirazione collegata ad una pompa centrifuga e ad un filtro che ha permesso come un’aspirapolvere l’aspirazione ad alto flusso del materiale estraneo, inviato poi agli anatomo-patologi.

Il sangue aspirato dalla punta del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula posta all’altezza dell’arteria femorale mentre l’Ecmo garantiva la stabilizzazione della paziente. Il delicato intervento chirurgico è durato circa 3 ore e il dispositivo utilizzato in questo caso specifico è un by-pass extracorporeo artero-arterioso: sistema AngioVAC.

Il sistema AngioVAC, indicato fino ad oggi solo per l’asportazione di masse intracardiache di destra e nel trombo-embolismo venoso sistemico e polmonare, era stato utilizzato nel nostro Centro, maturando un’esperienza fin dal 2016, in ben 11 casi.

Per la prima volta al mondo, ora, questo sistema è stato utilizzato anche per l’asportazione di masse ventricolari sinistre, sempre a cuore battente per via transapicale.