Erba

Al Fatebenefratelli un nuovo ambulatorio per chi soffre di linfedema

Miryam Colombo 29 Gennaio 2020

Erba, Sanità

Tag: ,

ERBA – Si occuperà della cura del linfedema, ovvero dell’accumulo di “linfa” nei tessuti, il nuovo ambulatorio che sta prendendo vita in questi giorni all’Ospedale Fatebenefratelli di Erba.

In seguito agli interventi chirurgici, oppure a un trauma o a un ciclo di radioterapia, può presentarsi un accumulo di 2linfa” nei tessuti, che provoca gonfiore, pesantezza e una riduzione della mobilità degli arti. Si chiama linfedema e può anche avere un’origine genetica.

All’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba il linfedema viene curato da tempo e in questi giorni si sta sviluppando un servizio ambulatoriale. Se ne occupa l’UO di Riabilitazione Specialistica dell’ Ospedale: il nuovo servizio ambulatoriale è rivolto a pazienti che soffrono di linfedema primario (genetico) o secondario (post operatorio, dopo trauma o radioterapia).

L’intervento comprende la valutazione specialistica del medico fisiatra e il programma di trattamento fornito da fisioterapisti con specifica preparazione sul problema (linfodrenaggio manuale, bendaggio elastocompressivo, le indicazioni misure preventive nelle attività di vita quotidiana, linfotaping, terapie fisiche atte a ridurre il linfedema).

“Il paziente – spiega il Direttore dell’Unità Operativa, Andrea Girotti – oltre a indicazioni estremamente utili per gestire al meglio la sua situazione clinica e di relazione, potrà usufruire, come prevede la normativa vigente, con la prescrizione del SSN oltre che del trattamento fisioterapico anche dei presidi terapeutici (esempio: calze e bracciali elastocompressivi)”.

Il servizio si avvarrà della collaborazione degli altri specialisti dell’Ospedale (oncologi, angiologi, chirurghi plastici) oltre che della consulenza di tecnici di ditte specializzate nella materia per la migliore scelta e confezionamento dei presidi necessari.

“Se si considera che il linfedema è una patologia cronica progressiva, gravemente invalidante, con serie complicazioni e con notevoli ripercussioni sulla vita di relazione famigliare, sociale e lavorativa – ha concluso Andrea Girotti – ci sembra che questo ulteriore servizio che possiamo fornire alle persone del territorio sia di grande utilità e venga a colmare un vuoto nella sanità locale. Anzi, qualora ci sia interesse nella popolazione e nelle organizzazioni o associazioni operanti nel territorio siamo anche disponibili a predisporre incontri illustrativi.”