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Proserpio: lavori all’antica strada romana. Un pezzo di storia torna a splendere

Miryam Colombo 10 Gennaio 2019

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I lavori lungo l’antica strada romana

 

PROSERPIO – La presenza del popolo romano nel territorio dell’erbese non è certo una novità: ritrovamenti e vere e proprie campagne di scavo hanno in più occasioni portato alla luce tracce di quest’epoca lontana. La stessa toponomastica reca segno dell’antico latino, come dimostrano i nomi di paesi e di luoghi.

Spesso, però, non è sufficiente “ritrovare”, ma è necessario “conservare”: proprio in questi giorni sono iniziati i lavori per il rifacimento del muro di sostegno di quella che è stata definita “la più antica strada” che da Erba, in località Arcellasco, saliva a Proserpio e a Castelmarte.

La via Curubia, per dirla alla maniera dei proserpini, o la via della Cubia, secondo i castelmartesi, (oggi via della Foppa) è infatti la mulattiera che collegava i tre paesi con buona probabilità già durante il periodo romano o tardoantico, come testimonia anche il ritrovamento (avvenuto nel 1976) lungo il suo tracciato di una tomba  risalente al IV secolo. Questa funzione di collegamento è celata nel nome stesso in cui si riconosce la parola currus che in latino significa carro: la via Curubia era infatti la via più piana attraverso cui i carri trainati dagli animali potevano salire a Proserpio e Castelmarte senza dover affrontare pendenze estreme.

 

Oggi, il ramo della strada che saliva a Castelmarte è stato interrotto dalla Provinciale, mentre quello in direzione di Proserpio sbuca ancora nel centro storico del paese: un progetto che ha preso il via in queste settimane sta dunque restituendo alla vista l’antico muro di contenimento di quest’ultimo tratto. “Qualche anno fa avevamo eseguito la medesima operazione sull’antica struttura presente all’inizio di via Diaz – ha spiegato il sindaco, Giulio Nava – Con questi altri interventi intendiamo ripristinare la parte restante, ormai ceduta completamente. Con quanto avanzerà dalle operazioni vorremmo inoltre provvedere al rifacimento della lastricatura”.

Il costo delle operazioni si aggira attorno ai 55 mila euro: i fondi sono stati stanziati da Regione Lombardia e gestiti dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano.