Erba

Via Airoldi, il sindaco fa ritirare la mozione: “Tante falsità, ma basta polemiche”

Caterina Franci 15 Luglio 2019

Erba, Politica

Il sindaco di Erba Veronica Airoldi, a destra l’assessore e vicesindaco Erica Rivolta

 

ERBA – “Per questa amministrazione la proposta di intitolare una via a mio nonno, Alberto Airoldi, podestà di Erba, voleva essere un riconoscimento culturale. Poi, e forse c’era da aspettarselo, l’argomento è diventato motivo di uno scontro politico che non intendo assolutamente avvallare, pertanto ho chiesto ai consiglieri di maggioranza, firmatari della mozione, di ritirarla“.

Il sindaco di Erba Veronica Airoldi mette fine alla polemica scoppiata intorno alla mozione per intitolare una parte di via Crotto Rosa alla memoria del nonno e podestà Alberto Airoldi: dopo una settimana di polemiche e dichiarazioni, giunte da diverse parti politiche e anche dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, il primo cittadino ha voluto fare chiarezza sulla proposta e, come dichiarato, ‘ripristinare la verità circa la figura di mio nonno, soggetta in questi giorni ad attacchi infondati”.

Alla conferenza stampa convocata lunedì mattina erano presenti anche diversi membri dell’amministrazione comunale, tra cui gli assessori Erica Rivolta, Alessio Nava, Gianpaolo Corti e Marielena Sgroi, i consiglieri del gruppo Il Buonsenso Mario Muscari e Alberto Cavalleri, il capogruppo di Veronica Airoldi Sindaco per Erba Giorgio Meroni e il dottor Piazzolla. 

“Partiamo dall’inizio – ha esordito Airoldi – la proposta di intitolare una via a mio nonno, podestà di Erba, è stata avanzata da Ezio Frigerio, cittadino benemerito e antifascista per eccellenza. L’intento era quello di riconoscere il grande merito culturale di Alberto Airoldi e, da quanto ho potuto vedere e sentire in quei giorni, sembrava che la maggior parte delle persone fosse d’accordo. Poco tempo dopo i gruppi di maggioranza hanno firmato una mozione, che avremmo dovuto discutere stasera in consiglio comunale. Le reazioni sono state le più disparate, per lo più negative, quello che ne emerso è stato un vero e proprio scontro politico che onestamente non ho voluto alimentare: ho così chiesto ai consiglieri di ritirare la mozione. Questa sera il tema non sarà discusso, per me la questione dovrebbe finire qui” ha detto il sindaco.

“C’è tuttavia una parte personale, in questa vicenda, che vorrei rivendicare. Mio nonno, conosciuto da tanti erbesi, era sì fascista, ma il ricordo e le testimonianze che tutti ne hanno è quello di un galantuomo che era riuscito a far diventare Erba un centro culturale. In questi giorni ho letto cose pesanti e inesatte: ho letto che Alberto Airoldi avrebbe spedito gli ebrei nei campi di concentramento, che è stato colpevole della fucilazione di Puecher. Mi sento di ripristinare la verità, distorta da strumentalizzazioni politiche che non giustifico. Se trovo legittimo esprimere la propria opinione in merito all’intitolazione di una via a un podestà fascista, quello che davvero non capisco è l’inesattezza nel parlare di un uomo, ricordato con benevolenza da tutti, associandolo a episodi e luoghi comuni non veri” ha detto il sindaco che, a riscatto di quanto dichiarato in questi giorni verso il nonno, ha portato con sé in municipio due lettere, firmate da bollo notarile, datate rispettivamente 6 e 20 maggio 1945. 

“Questi documenti, che ho a casa insieme a molti altri, contengono le testimonianze di due ebrei aiutati da mio nonno a sfuggire alle persecuzioni del regime: grazie al suo aiuto si erano potute rifugiare in Svizzera” ha illustrato il sindaco, leggendo le lettere. Veronica Airoldi si è espressa anche sulla fucilazione di Puecher: “Che mio nonno non l’abbia supportata è testimoniato, storicamente, dal libro dello storico lambrughese Leo Porro in cui è riportato, con tanto di documenti, come la sera prima dell’esecuzione del partigiano Alberto Airoldi si recò con l’avvocato di Puecher a Como per chiedere la grazia che, purtroppo, non venne concessa”.

Il sindaco ha quindi concluso: “80 anni sono passati, ci sono persone che continuano ad associare al fascismo cose terribili ma è giusto anche riportare alla luce episodi positivi e ripristinare la verità: la mozione non verrà discussa, nessuna via sarà intitolata ad Alberto Airoldi ma voglio ribadire che mio nonno non ha mai perseguitato gli ebrei e anzi, dove possibile ha sempre cercato di aiutarli e tutelarli. Per me possiamo chiudere qui questa polemica”.

Sull’altra intitolazione contenuta nella mozione, quella a Mons. Aristide Pirovano, il sindaco ha annunciato la volontà di procedere con l’iter: “Vorremmo disporre una delibera di giunta, ci sono questioni di diritto ecclesiastico sull’intitolazione di una piazza proprio, quindi forse dovremo intitolare una via o una strada, comunque l’idea non sarà accantonata”.