Orsenigo (PD): “Autonomia, cos’hanno in mente Fontana e la Lega?”

Caterina Franci 24 Luglio 2019

Lettere, Politica

Angelo Orsenigo

MILANO – “Qual è l’autonomia che Fontana e la sua Giunta hanno in mente? Perché per adesso vediamo che da Roma, dove la Lega governa, arrivano solo cattive notizie: verranno tagliati i fondi per le fusioni dei Comuni, cioè l’azione simbolo di quello che per noi significa autonomia e in provincia di Como lo stiamo ampiamente dimostrando”, lo dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, analizzando la situazione che si sta delineando in questi giorni, a poche ore dall’approvazione dell’assestamento di bilancio regionale, e richiamando la decina di fusioni tra comuni comaschi.

“Nel rimpallo generale tra gli stessi esponenti della Lega, non da ultimo l’ex presidente Maroni che, proprio oggi, rintuzza addirittura Salvini, si è perso di vista il vero obiettivo di questa auspicata autonomia, per sostenere la quale, voglio ricordare, sono stati spesi 50 milioni di euro – prosegue Orsenigo –. La sensazione è che qualsiasi cosa verrà approvata sarà lontana anni luce da quello che i leghisti avevano promesso agli elettori lombardi che hanno votato ‘sì’ al referendum dell’ottobre 2017. Penso, ad esempio, allo sbandierato residuo fiscale, cioè i famosissimi 54 miliardi, o alla piena autonomia su tutte le materie previste dalla Costituzione”.

In particolare, il consigliere Pd si chiede come risponderà Salvini ai 200mila comaschi che hanno sostenuto il referendum: “Ricordo che dei 500mila votanti andarono alle urne il 41,64% e i favorevoli all’autonomia furono il 95,61%, cioè, appunto, poco meno della metà dei nostri concittadini. Non vorremmo che, come pare, il Governo approvasse solo una bozza e la decisione finale venisse affidata al Parlamento. Sarebbe una vera e propria farsa”.

Per questo, Orsenigo e il Pd si aspettano quanto prima dal presidente Fontana una risposta “sul tipo di autonomia che ha in mente, visto che sembrava la panacea di tutti i mali, se pensa ancora che le tasse rimarranno, almeno in parte, in Lombardia, e se è ancora in grado di sostenere la forza della proposta leghista”.

Per il momento, secondo Orsenigo, “non si sta andando in questa direzione: se le fusioni dei Comuni rappresentano la prima vera applicazione di un’autonomia a livello locale, tagliare pesantemente i fondi destinati a questo scopo, significa andare esattamente dalla parte opposta. Per questo abbiamo depositato un ordine del giorno al bilancio in cui si impegna la Giunta a disincentivare eventuali fenomeni di deresponsabilizzazione dei Comuni e, anzi, a provvedere agli adeguati stanziamenti volti a incentivare le unioni e a fare in modo che venga sempre favorito l’accesso alle diverse forme di investimento. Altrimenti, finirà che i comaschi saranno stati sonoramente presi in giro dalla Lega”.