Lambrugo

Lambrugo, respinta la mozione sul recupero dei sottotetti in paese

Miryam Colombo 12 Novembre 2020

Lambrugo, Politica

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Consiglio comunale a Lambrugo (foto archivio)

 

LAMBRUGO – È stata discussa nella serata di ieri, mercoledì, durante la seduta di Consiglio comunale, la mozione presentata dal gruppo di minoranza “Progetto per Lambrugo” con la quale è stato chiesto all’Amministrazione di non modificare quanto stabilito nel 2006 riguardo all’esecuzione di interventi di recupero a fini abitativi dei sottotetti in alcune aree del paese.

Al termine del dibattito, la maggioranza ha respinto la mozione.  “La minoranza – hanno dichiarato – ha proposto una ricostruzione totalmente soggettiva, sprovvista di documentazione che la avvalori, delle circostanze che avrebbero portato il Commissario Straordinario ad avviare il procedimento di variante al Pgt”.

A questo si aggiunge poi il fatto che non esisterebbe alcun ordine del giorno che dimostri che “in data 23 ottobre 2019, così come in alcun altro giorno del suo mandato, il geometra Costanzo abbia illustrato ai consiglieri Marini, Pirovano e Abinti, i punti della 2^ variante” e che non sarebbero rintracciabili atti in cui sia riportato che l’ex sindaco abbia dato disposizioni di predisporre l’avvio del procedimento di variante al Pgt.

La maggioranza ha quindi sottolineato come “l’unico ad aver creato un precedente è stato proprio lo stesso Costanzo che il 31 maggio 2017 ha votato l’adozione della variante n.1 del Pgt per il solo fabbricato di via Volta n.32 con la quale veniva concesso il recupero del sottotetto nel tentativo di alienare l’immobile di proprietà comunale”.

“A nulla valgano oggi eventuali giustificazioni che il geometra Costanzo vorrà addurre rispetto alle ragioni che allora lo abbiano costretto a prevedere tale modifica: la necessità di ‘risolvere un annoso problema’ creato dall’amministrazione Dossena in quanto, ci spiace deluderlo, ma a quanto sembra non è stata una scelta risolutiva, l’immobile infatti non è stato alienato. Al contempo, tuttavia, quella decisione ha creato un precedente”, hanno precisato i consiglieri di maggioranza.

Esposte tali premesse, l’Amministrazione si è quindi soffermata sugli aspetti tecnici. Secondo quanto precisato, alla data della presentazione della mozione in discussione, la 2^ variante al Pgt era alla fine della fase 4, quella dell’adozione, a chiusura di due finestre temporali durante le quali chiunque avrebbe potuto presentare osservazioni alla procedura, e si era già tenuta anche la conferenza di esclusione della Vas a seguito della cui chiusura si apriranno i termini per la presentazione di osservazioni al Pgt per tutti i cittadini.

Di conseguenza, “due geometri, Giuseppe Costanzo e Mattia Mainetti, e due architetti, Alice Ballabio e Susanna Valentina Bianchi, non potevano non sapere che giunti in questa fase dell’iter di approvazione della variante gli atti da contestare sono elaborati finali che non prevedono alcun riferimento o aggiornamento della Delibera n. 4 del 30.01.2006”.

Infatti, come precisato, arrivati a questo punto, se l’Amministrazione volesse ridiscutere ora la modifica della delibera per permettere il recupero dei sottotetti dovrebbe tornare alla fase 3 dell’iter di adozione della variante e ripetere la procedura Vas.

“Dal nostro canto riteniamo che, la mozione presentata come tecnica, in realtà sia una mera azione politica non certo volta a tutelare gli interessi della cittadinanza, bensì attuata con il mero obiettivo di istruire un processo alle intenzioni, peraltro riportando fatti falsi – hanno concluso i membri della maggioranza -. Si ricorda al Gruppo politico ‘Progetto per Lambrugo’ che gli strumenti previsti dall’ordinamento a presidio della democrazia non servono per denigrare l’avversario politico uscito vincitore alle urne, ma per monitorare il buon andamento dell’attività amministrativa”.