Lambrugo

Lambrugo, la decadenza del sindaco in consiglio comunale. “Scintille” tra maggioranza e minoranza

Caterina Franci 21 Gennaio 2021

Lambrugo, Politica

Il consiglio comunale di Lambrugo riunito mercoledì sera è stato trasmesso in diretta sulla pagina facebook del Comune

 

LAMBRUGO – Il consiglio comunale di Lambrugo ha votato nella seduta di mercoledì sera la presa d’atto della decadenza del sindaco Andrea Sala. Il decadimento era stato annunciato dallo stesso ex sindaco lo scorso 12 gennaio a seguito di una sentenza definitiva legata ad una passata carica di Sala come Amministratore di una società immobiliare, fallita dopo essere stata ceduta a terzi.

La Cassazione, respingendo il ricorso presentato, ha condannato in via definitiva l’ex sindaco a 2 anni e 6 mesi per il reato di bancarotta fraudolenta. Le due sentenze in primo e secondo grado erano state emesse a suo carico nel luglio 2017 e successivamente nel luglio 2019.

“La situazione – aveva spiegato Sala in una lettera inviata al consiglieri comunali – non prevedeva la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, pertanto mai avrei potuto presupporre che in Cassazione la pena sarebbe stata inasprita, con conseguente incompatibilità con la carica di Sindaco – ha continuato Sala – al contrario, infatti, non avrei mai deciso di intraprendere il percorso politico che ci ha visti impegnati nell’ultimo anno”.

In seguito al decadimento del sindaco l’amministrazione sarà portata avanti dal vice Elisa Marini fino alle nuove elezioni che dovrebbero svolgersi in primavera.

Mercoledì sera nella sala consiliare del Comune di Lambrugo si è riunito il consiglio comunale per la dichiarazione di decadenza dell’ex sindaco Sala. Una seduta lampo, di 30 minuti circa, in cui all’unanimità è stata votata la presa d’atto della dichiarazione di decadenza del primo cittadino, non senza ‘scintille’ tra la maggioranza e la minoranza, guidata da Giuseppe Costanzo, ex sindaco sfiduciato nell’ottobre 2019.

Barbara Pirovano, Vai Lambrugo

A prendere parola per prima è stata la capogruppo di Vai Lambrugo Barbara Pirovano: “Non nascondiamo che abbiamo vissuto momenti difficili dopo questa notizia, ma ora lo sconforto lascia spazio ad altri sentimenti. Vogliamo innanzitutto esprimere la nostra riconoscenza ad Andrea Sala che, uscendo vincitore dalle ultime elezioni, ha dimostrato che un’alternativa di amministrazione aperta e dialogante esiste. In questi pochi mesi ha svolto la sua funzione di sindaco con discrezione, disponibilità e rispetto, ricucendo preziose collaborazioni con associazioni, enti e realtà lambrughesi e del territorio. Speriamo che il suo impegno civile per il paese possa continuare in altre forme”.

Pirovano ha continuato: “Fatta questa premessa non possiamo negare che la scelta di candidarsi sottacendo a tutti i membri della sua squadra la vicenda giudiziaria in cui era coinvolto sia da censurare. Non sta a questo consiglio comunale ergersi a tribunale, ci sono gli organi preposti ad effettuare i controlli del caso, tuttavia come gruppo di maggioranza prendiamo le distanze dal suo comportamento: la decisione di non condividere quanto stava accadendo si ripercuote sul paese intero e riporta ad una nuova instabilità amministrativa”.

Nel discorso non sono mancate riferimenti e frecciate al capogruppo di minoranza ed ex sindaco Giuseppe Costanzo (Progetto per Lambrugo): “Contrariamente a quanto qualcuno ha voluto fare credere con le sue dichiarazioni, noi non abbiamo scaricato Andrea Sala. Al massimo è stato proprio l’ex sindaco Costanzo, nel 2019, ad essere ‘scaricato’ dai suoi con le dimissioni di quattro consiglieri di maggioranza e di tre di minoranza. Siamo stati accusati di immobilità amministrativa, non è così: nessuno, né il commissario prefettizio prima né il sindaco Andrea Sala poi, ha rallentato la macchina amministrativa e i fatti lo confermano, senza contare il grande lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria. Noi saremmo i primi ad auspicare un’amministrazione nella quale l’opposizione aiuti e supporti la maggioranza per il bene del paese, invece ci è toccato leggere dichiarazioni dai toni dispotici, che suonano quasi una minaccia – ha continuato Pirovano -. Costanzo infatti ha detto di ‘non azzardarci a fare più dell’ordinaria amministrazione’ e che avrebbe addirittura scritto alla Prefettura chiedendo di vigilare sul nostro operato. Ha davvero a cuore il bene del proprio paese, così come lui stesso dichiara, un ex Sindaco che si augura l’immobilismo in una situazione in cui invece vi è un’Amministrazione in carica, a cui la Legge riconosce pieni poteri d’azione?”.

“Crediamo però – ha concluso la capogruppo – che il temo delle parole sia finito, ora è il tempo del fare e non ci sottraiamo al compito a cui siamo chiamati, lavorare per il bene di Lambrugo e dei suoi cittadini”.

Giuseppe Costanzo, Progetto per Lambrugo

All’intervento della maggioranza sono seguite le altrettanto dure parole del capogruppo di Progetto per Lambrugo Costanzo: “Crediamo, pur rispettando la vicenda personale e umana di Sala, che sia surreale sentire un condannato per bancarotta fraudolenta a 2 anni e 6 mesi dichiarare la sua “totale estraneità ai fatti” e definire “oltremodo ingiusta” la sentenza che lo riguarda. È surreale che queste parole arrivino dopo ben tre sentenze di condanna”.

“E’ altrettanto surreale – ha continuato Costanzo – che sia comparso sulla pagina Facebook istituzionale del Comune un post a firma del gruppo di maggioranza, che dovrebbe usare i propri canali di comunicazione e non quelli istituzionali, che cercava di minimizzare la vicenda giudiziaria di Sala in un vano tentativo di auto-assolvimento dalla responsabilità amministrativa e politica per aver scelto di candidare e sostenuto un impresentabile, sottacendo agli elettori fatti gravissimi (ben due sentenze di condanna) che riguardavano già dal 2017 il candidato Sindaco”.

Costanzo è quindi tornato al 2019, anno in cui è stato sfiduciato, puntando il dito contro Elisa Marini, allora sua vice e oggi alla guida dell’amministrazione fino alle prossime elezioni: “Una responsabilità gravissima che ricade innanzitutto sul vice-sindaco Marini e sui tre dimissionari del 31 ottobre 2019, Abinti, Pirovano e Ruggiero, che si sono prestati, con le loro dimissioni, a mandare a casa, senza alcun preliminare un’Amministrazione che in 6 anni e 4 mesi aveva ben operato nell’interesse collettivo. I lambrughesi che si sono fidati di queste persone si sono ritrovati per due volte senza Sindaco” ha continuato Costanzo che ha poi rivolto un appello ai consiglieri di maggioranza: “Vi chiedo di isolare la Marini e i suoi sprovveduti seguaci che di fatto, da quindici mesi a questa parte, stanno tenendo in ostaggio Lambrugo e i suoi cittadini, impedendo il bene del nostro Paese”.

Parole a cui Elisa Marini ha replicato con fermezza: “Per ben due volte mi sono affidata alla persona sbagliata, la prima è stata proprio Giuseppe Costanzo che oggi invita il mio gruppo ad isolarmi ma dal secondo giorno dalla vittoria ha fatto di tutto per isolarmi dal gruppo Progetto per Lambrugo. Semplicemente sta continuando la sua opera”.